04/01/2020

Leggi anti-omofobia e anti-bullismo, rinfreschiamoci la memoria

Sicuramente le ritireranno fuori. Omofobia e bullismo ormai sono temi all’ordine del giorno, trattati con grande attenzione a livello mediatico e denunciati con forza. Tutto bene se non fosse che alcune preoccupazioni sulle leggi in Parlamento a riguardo ce le abbiamo, eccome.  

Iniziamo dalla legge contro l’omofobia, presentata il 2 maggio 2018, quella che noi abbiamo chiamato una legge liberticida perché questo tipo di leggi censurano indirettamente chi crede che i bambini hanno diritto a un papà e una mamma, c’è poco da fare. Noi ne siamo convinti e lo abbiamo detto: occhio ai cavalli di troia, questo genere di interventi legislativi alla fine lede i diritti umani inviolabili che i Paesi civili hanno impiegato secoli a far rispettare. 

“Le leggi “anti-omofobia” servono solo a calpestare i diritti umani inviolabili che i Paesi civili hanno impiegato secoli a far rispettare come quello della libertà di pensiero e della libertà di parola.

Tra l’altro non esiste alcuna “emergenza omofobia” nel nostro Paese, cioè i crimini contro le persone LGBT che sarebbero diffusi in modo allarmante in Italia. Abbiamo più volte ricordato come l’OSCAD, inserito nel Ministero dell’Interno, ente che monitora gli atti di discriminazione, ha ricevuto e registrato da gennaio a ottobre 2017 solo 13 casi, contro gli 83 del 2016, segnalando addirittura una controtendenza. Siamo tutti contro la violenza, il bullismo, l’emarginazione, l’ingiusta discriminazione, ma non esiste alcuna “emergenza” e introdurre realtà più tutelate di altre sarebbe discriminatorio.

Un discorso simile vale anche per la nuova proposta di legge contro il bullismo. C'è sempre dietro l'angolo il solito rischio del cavallo di troia. Spesso attraverso queste leggi si rende possibile entrare nelle scuole con progetti dove, con la scusa della discriminazione, si parla ai bambini di ben altro. Gender per esempio, sessualità etc... Per questo vigiliamo sempre e interveniamo laddove rintracciamo vaghezza o eccessiva ambiguità nei testi di legge. 

In realtà è proprio con queste forzature che si rischia troppo spesso che tante famiglie subiscano un sopruso. Basta ricordare che per i reati di violenza le leggi già ci sono e puniscono i colpevoli. Sia fatta sempre giustizia, e bene, ma giù le mani dai bambini è il nostro grido 

 

 di Jacopo Coghe
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