08/09/2013

Legge 194 sull’aborto, Rolfi (Lega): “Polemica pretestuosa del Pd. Si rispetti la coscienza dei medici”

In merito alle critiche mosse dal Partito democratico sull’applicazione della Legge 194 in Lombardia sono intervenuti i consiglieri regionali della Lega Nord, Fabio Rolfi e Silvana Saita.

“Sostenere l’esistenza di criticità nell’applicazione della Legge 194 in Lombardia – spiegano Rolfi e Saita – appare come una polemica pretestuosa e senza fondamento. In primo luogo infatti è bene ribadire che, nonostante il numero elevato di ginecologi obiettori di coscienza, la libertà personale è certamente tutelata in forma piena dalla capillarità e dal buon livello di decentramento del sistema sanitario lombardo”.

“A prescindere da ciò è bene ricordare qual è il vero spirito della Legge 194. Anzitutto il legislatore ha voluto offrire a chi decide di fare questo passo la possibilità di riflettere attentamente su una scelta drammatica, connessa ad una vita nascente e alla sua importanza, una decisione certamente non facile e che non può mai essere presa a cuor leggero. In secondo luogo il provvedimento offre una tutela estesa a tutti i soggetti coinvolti – si legge nella nota della Lega Nord – non esiste soltanto il diritto di abortire, c’è anche il rispetto inerente la libertà di coscienza del medico, che deve poter decidere senza condizionamenti quali siano i confini del proprio operato.

Infine riteniamo necessaria e doverosa anche un’altra considerazione, che riguarda direttamente i dati esposti dagli esponenti del Pd: l’alto numero di obiettori di coscienza fra i medici che operano sul nostro territorio non può essere ridotto a una semplice statistica, o peggio a numeri da bilanciare, perché rispecchia chiaramente la sensibilità lombarda in merito a certe tematiche. Si tratta di un modo di percepire la vita che deve essere rispettato – concludono i Consiglieri regionali della Lega Nord – e che non può essere svilito da proposte discriminatorie, come quella avanzata dal Pd, dove si vagheggiano improbabili redistribuzioni di medici basate sulle loro convinzioni di carattere etico o religioso.”

Fonte: BsNews

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