02/03/2024

La Francia ha la rivoluzione nel sangue e il sangue nelle rivoluzioni

Nella Costituzione francese è molto prossima una “rivoluzionaria” revisione: l’aggiunta del diritto di aborto, esplicitato nel testo, al fine di renderne molto più difficile il ridimensionamento.
 
Sarà che i francesi hanno la “rivoluzione” nel sangue, oltre che il sangue nelle rivoluzioni*, ma la riforma è stata già approvata sia alla Camera sia al Senato con la stragrande maggioranza dei voti. Compresi quelli di buona parte dei centristi e senatori di destra, a dimostrazione di quanto esteso sia l’effetto della manipolazione culturale degli ultimi decenni.
 
Certo il voto finale è atteso il 4 marzo, ma con queste premesse non c’è margine per le speranze.
 
«Mi sono impegnato a rendere irreversibile la libertà delle donne di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza iscrivendola nella Costituzione» è il messaggio di Macron su X.
 
In un Paese in cui si chiede la rimozione di statue religiose dalle piazze, si arrestano i manifestanti nei pressi delle cliniche abortive, si censurano dati VERI relativi all’aborto in televisione (attenzione: non OPINIONI, ma DATI), non stupisce che chi non si fa scrupoli per nascondere la verità e sopprimere la libertà, cerchi con ogni mezzo di preservare la menzogna.
 
È il nuovo “Terrore” giacobino, in cui ogni voce dissidente deve essere zittita. E che costerà il sangue di tanti innocenti e la disperazione di altrettante madri.
 
Adesso, con questo nuovo colpo di mano, si apre la strada per considerare attentato alla Costituzione ogni opinione discordante sul tema dell’aborto, come se la stigmatizzazione e la conseguente pubblica gogna non fossero sufficienti. Da anni, oltretutto, in Francia esiste il reato di "intralcio all'aborto" per cui i prolife devono fare molta attenzione nelle loro attività se non vogliono finire in galera. 
 
Curioso come questa notizia arrivi poco dopo lo storico riconoscimento in America della nullità della sentenza “Roe vs Wade”, che di fatto rendeva obbligatorio agli stati il riconoscimento di un “diritto all’aborto”. Candidamente, 50 anni dopo, la Corte Suprema si è accorta che la costituzione USA non menziona l’aborto, per cui tale presunto “diritto universale” semplicemente non esiste. Un “Ops, ci siamo sbagliati”, che è costato la vita a circa 60 milioni di bambini.
Un rischio, quello del ravvedimento, che evidentemente in Francia non si vuole correre.
 
Ma se decenni hanno dimostrato che le novità nascono in America e si estendono al resto del mondo occidentale, forse non è tutto perduto. Magari questa riforma in extremis è un tentativo di arginare un movimento di controtendenza che sta riportando la dignità dell’essere umano al centro dell’interesse pubblico, risvegliando le coscienze sommerse dall’ideologia di fine ’900.
 
Che si tratti dunque di uno degli ultimi colpi di coda del serpente morente? 
 
Non possiamo che augurarcelo.
 
Giuseppe Fortuna
 
*Tanto per fare un esempio di sangue nella rivoluzione: nella foto in evidenza sul tricolore francese c'è impresso il Sacro Cuore vandeano. Chi sa del genocidio perpetrato dai Giacobini dopo la Rivoluzione in quella regione? Chi ricorda le centinaia di migliaia di morti, tra cui vecchi, donne e bambini, tra il 1793 e il 1796?
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