02/11/2020 di Luca Scalise

La ferocia degli abortisti in Polonia. Scontri e azioni vandaliche, altro che democrazia

«Avversari dell’aborto, vi prenderemo tutti». Ecco una evidente “dichiarazione d’amore” che le femministe, animate dai migliori sentimenti, hanno lasciato con vernice rosa sul muro di una chiesa tedesca – che aveva la “colpa” di aver mostrato nei locali parrocchiali “Unplanned”, il film che rivela chiaramente la brutalità dell’aborto, raccontata da una ex abortista pentita – dopo aver imbrattato anche una statua della Vergine, leggiamo su La Nuova Bussola Quotidiana.

Non è un caso isolato. La Polonia ha da pochi giorni abolito l’aborto eugenetico, quello dei bambini malati e malformati, e i paladini dell’inclusione e della lotta alle discriminazioni come reagiscono? Con la solita tolleranza che li contraddistingue: «azioni vandaliche, blasfeme ed incivili contro Messe e fedeli di Domenica 25 Ottobre».

Danno ai pro life degli integralisti retrogradi, ma il loro modo di confrontarsi con chi la pensa diversamente non sembra affatto rispecchiare quella democrazia da loro tanto amata. Per di più, se la prendono con i cattolici, discriminandoli, anche se la battaglia pro life non è portata avanti solo dai cattolici, ma da tutti coloro che intendono difendere vite umane che non meritano di essere eliminate.

Ed ecco le gesta dei manifestanti abortisti: «Chiese imbrattate da pseudo artisti con slogan e immagini da caccia alle streghe, gruppuscoli di inginocchiati davanti alla Cattedrale di Varsavia che durante le Sante Messe urlavano slogan degli anni ’70:  "Il mio corpo, la mia scelta", "Questa è una guerra" ed ancora  “Sadici! Veniamo a prendervi"».

Insomma: violenza, oltraggi alla religione e minacce alle persone. Minacce, ci rendiamo conto? “Veniamo a prendervi”, e per fare cosa? Per non parlare delle funzioni religiose interrotte dai manifestanti e dei casi di profanazioni, che ben ledono il cuore dei fedeli.

Possibile che nel 2020 chi difende la vita (e quindi anche quella della donna, non solo del bambino) si debba sentir rivolgere intimidazioni? È evidente che chi usa la violenza sia del tutto privo di argomentazioni e voglia mettere a tacere chi, invece, ne ha non poche. Queste vergognose aggressioni contro i pro life, tutto sommato, un merito ce l’hanno: mettono ancor più in risalto l’inconsistenza delle posizioni abortiste e lo squallido comportamento di tanti che se ne fanno promotori.

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