17/07/2023 di Fabrizio Cannone

La deriva del politicamente corretto colpisce anche Biancaneve e i 7 nani

“Biancaneve e i sette nani”, secondo il titolo originale Schneewitchen, è una delle più note, piacevoli ed istruttive fiabe della cultura europea dell’Ottocento. Dovuta alla maestria dei Fratelli Grimm, la favola, datata 1812, in due secoli di storia ha avuto innumerevoli traduzioni nelle principali lingue del mondo, continue riedizioni cartacee ed anche molte rappresentazioni teatrali e cinematografiche.

Tra le più celebri versioni della fiaba vi è l'omonimo film d'animazione prodotto dalla Disney e distribuito dalla RKO Radio Pictures. Storico ed emblematico, anche perché si tratta del primo lungometraggio animato dell'azienda, uscito nel 1937.

Come noto però, la Disney è divenuta negli ultimi anni una compagnia fieramente woke, che sottomette la letteratura che usa e gli stessi gusti del pubblico – incluso il conseguente giro d’affari che ne deriva – all’ideologia nichilista del politicamente corretto. Ideologia ben radicata negli Stati Uniti e nelle multinazionali del film, sino alle stesse star miliardarie Hollywood.

La Biancaneve classica e tradizionale, della fiaba e delle prime realizzazioni Disney, da tempo dava fastidio, coi suoi nanetti tutti maschi e bianchi. Così, secondo un’esclusiva del Daily Mail, nel nuovo live-action che si sta girando ora e che uscirà del 2024, i sette “nani” sono divenuti delle “creature magiche”. Ovviamente, “multirazziali e di genere misto”. E perfino di “altezza varia”.

La società americana, fondata esattamente un secolo fa dal celebre Walt Disney, ha acquisito molti meriti nella sua lunga storia. Ma dopo la morte del fondatore e decenni di produzioni artistiche divenute classiche per i valori e i contenuti che esprimevano, sembra che voglia rifarsi una sorta di “verginità in salsa woke”. E sempre più spesso assistiamo a nuovi annunci sul “primo personaggio gay” che comparirà in un cartone, sulla prima “coppia arcobaleno” o sul primo cartone animato con “animali asessuati” e così via.

Secondo le indiscrezioni e le fotografie pubblicate dal Daily mail, Biancaneve, il cui nome fa riferimento alla bianchezza del volto della protagonista, sarà interpretata ora dall’ispanica Rachel Zegler. Il criterio della scelta è stato quindi (penosamente) etnico e politicamente corretto: non doveva essere bianca come la neve. Il reporter del Daily Mail ha fotografato gli attori della nuova Biancaneve, mentre giravano scene nel Bedfordshire, in Gran Bretagna. E dalle foto pubblicate si vede che i sette bianchi nani, non sono più nani, né bianchi, né (unicamente) maschi.

Ora, esistono migliaia di favole in cui compaiono personaggi diversi e variegati per sesso, altezza, tratti somatici ed etnia. Ma bisogna riscrivere continuamente i capolavori della grande letteratura e del grande cinema, secondo quanto dichiarato dalla Disney, per “evitare di rafforzare gli stereotipi”?

 

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