L’associazione prolife “Vita è”, tra le promotrici del Family Day, interviene nel processo Cappato davanti alla Corte Costituzionale, che deve giudicare la costituzionalità del reato di istigazione o aiuto al suicidio.
Dal comunicato stampa del senatore Pillon:
Questa mattina, nei termini di legge, l’Avvocato Simone Pillon, recentemente eletto al Senato, ha depositato atto di intervento dell’Associazione prolife “Vita è”, davanti alla Consulta, nell’ambito del procedimento sulla costituzionalità del delitto di istigazione o aiuto al suicidio, previsto e punito dall’art. 580 del Codice Penale, scaturito dal cosiddetto “processo Cappato”.
L’intento dell’Associazione, presieduta dal dott. Renzo Puccetti e nel cui direttivo siede anche il prof. Massimo Gandolfini, è quello di ribadire che il diritto alla vita “è il primo ed essenziale dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione Italiana”. Questi diritti “non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o altre leggi costituzionali”. A tal proposito, dichiara l’avv. Pillon, “occorre ricordare che la libertà della singola persona non può giungere a trasformare la vita umana in un bene disponibile. L’articolo 580 del Codice Penale punisce chi spinge una persona al suicidio o ne rafforza il proposito o peggio aiuta il suicida a compiere il proprio gesto estremo. Qualsiasi artifizio processuale non può escludere la cruda antigiuridicità di tali condotte. Le persone vanno aiutate e sostenute fino alla fine, e non spinte a suicidarsi.
Per questo siamo intervenuti nel giudizio, confidando che la Consulta – nonostante le pressioni mediatiche e politiche, tanto forti quanto prive di argomenti – confermi la norma attualmente in vigore” conclude l’avv. Pillon.
Redazione