12/03/2018

Irlanda, coscienza d’Europa, resisti all’aborto ( e a Soros)

I Lettori di ProVita sanno che in Irlanda, prossimamente, il popolo sarà chiamato ad un referendum per la cancellazione dell’Ottavo Emendamento dalla Costituzione: esso riconosce al nascituro gli stessi diritti di ogni altro essere umano, soprattutto quello alla vita.

Su questo portale è stato anche spiegato che vi sono delle forti pressioni esterne affinché  la cattolica Irlanda si uniformi alla “civiltà” e al “progresso”  su temi delicatissimi come quello della vita umana: hanno già inferto un colpo mortale alla famiglia con l’approvazione delle unioni omosessuali nel 2015.

Tra i principali antagonisti del favor vitae irlandese si possono annoverare il premier canadese Justin Trudeau, la commissione  Onu per i Diritti Umani e l’immancabile George Soros con la sua Open Society Foundations. Tramite quest’ultima sono  finanziati tre gruppi pro-aborto in Irlanda, primo fra tutti Amnesty International.

L’intenzione è quella di far cadere l’Irlanda per causare un effetto domino che coinvolga finalmente tutti gli altri paesi notoriamente pro-life come la Polonia, mostrando così al mondo come non c’è “conservatorismo” che tenga di fronte alla potenza dirompente della cultura della morte. La situazione dell’Irlanda è aggravata  dalla morbida posizione assunta dal Governo irlandese di Leo Varadkar: non ha palesato una grande contrarietà all’assetto attualmente vigente in Canada, secondo il quale l’aborto può essere praticato fino al nono mese (avete capito bene, nono) e senza molte possibilità di obiezione di coscienza per i medici.

Noi degli Universitari per la Vita, abbiamo intervistato a riguardo Maria Madise, direttrice internazionale della “Society for the Protection of Unborn Children”.

  • Maria quali sono state le reazioni del mondo cattolico al referendum in Irlanda?

I vescovi irlandesi hanno rilasciato una dichiarazione questa settimana dicendo che abrogare l’Ottavo Emendamento della Costituzione che garantisce un uguale diritto alla vita per la madre e per il concepito, “lascerebbe i bambini non nati in balia delle leggi permissive sull’aborto che potrebbero essere introdotte in Irlanda in futuro”. La loro dichiarazione diceva inoltre che abrogare l’Ottavo Emendamento sarebbe stato “un passo scioccante” ed “un’ingiustizia manifesta“. Hanno anche ricordato che “la vita umana inizia dal concepimento. Non c’è una fase successiva nello sviluppo del bambino per cui possiamo dire: fino ad ora il feto non è persona, ed ora è diventato un bambino”.
Comunque, a parte queste reiterazioni che sono le benvenute, il clero sembra essere per la maggior parte silente o eccessivamente ottimista su un risultato pro life al referendum. Senza un chiaro insegnamento, predicazione e guida in questo momento critico, non c’è molto terreno per essere ottimisti. Abbiamo visto che cosa è accaduto nel 2015 al referendum sul matrimonio, quando l’Irlanda un tempo cattolica divenne il primo paese nel mondo ad aver legalizzato il matrimonio omosessuale con un voto popolare.

Tra i laici cattolici, ci sono molte iniziative di preghiera e di digiuno per conservare l’Ottavo Emendamento. Per esempio, abbiamo lanciato una crociata spirituale per chiedere alle persone di pregare e digiunare, offrire altre penitenze e chiedere che siano celebrate Messe per conservare l’Ottavo Emendamento. 30 000 volantini per promuovere questa crociata sono terminati molto rapidamente e le persone li stanno diffondendo nel mondo. Quindi possiamo dire che c’è veramente un movimento spirituale tra i laici cattolici.

  • Chi vuole promuovere il referendum?

L’Irlanda, con il suo record eccellente di sicurezza per la salute delle donne, anche nella gravidanza senza ricorso all’aborto, mette in  imbarazzo i promotori delle campagne d’aborto. Contraddice completamente l’argomento che l’aborto in qualche modo aiuti le donne. Secondo le Nazioni Unite, l’Irlanda, senza ricorso all’aborto, è per una madre il luogo più sicuro nel mondo per avere un bambino. Per un bambino è il luogo più sicuro per essere concepito. In molti paesi europei, il grembo materno è statisticamente il luogo più pericoloso! Questo crea nemici potenti. Il miliardario George Soros, per esempio, sta finanziando un piano di 3 anni per sradicare le leggi pro life nel mondo. L’Open Societies Foundations ha come piano quello di colpire l’Irlanda, ed usare l’Irlanda come modello per smantellare il diritto alla vita in altri paesi cattolici.
Nel loro rapporto recente si legge: “Con una delle leggi sull’aborto più restrittive al mondo, una vittoria potrebbe avere un impatto su altri paesi fortemente cattolici in Europa, come la Polonia, e fornire la prova tanto necessaria che il cambiamento è possibile, anche in luoghi altamente conservatori “.

Mentre la maggior parte del mondo si muove nella direzione di aumentare la violenza contro la vita in varie fasi, l’Irlanda pro-vita è un grosso problema per la lobby internazionale pro-aborto, fortemente presente nelle Nazioni Unite ed in altre istituzioni internazionali. È perché l’Irlanda e pochi altri paesi dimostrano che hanno torto.

L’Irlanda è la coscienza dell’Europa. La lobby pro aborto ha bisogno di silenziarla per avere successo. Il governo liberale e la manipolazione nel processo di preparazione al referendum, amplificano internamente la pressione internazionale. I media sono al loro servizio e sembra che non ci sia resistenza, ma questa c’è tra il popolo irlandese.

Sabato 10 Marzo il popolo pro life irlandese ha preso parte alla Marcia per la Vita.

Gli siamo vicinicon la preghiera, non stancandoci mai, fino all’ultimo respiro, di difendere la verità, il diritto alla vita ed i bambini non nati.

Fabio Fuiano

Fonte: Universitari Per la Vita

 


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