12/06/2018

Irlanda: bugie della campagna pro aborto

L’Irlanda ha recentemente detto il suo «Sì» all’aborto e, pian piano, iniziano a emergere le trame di un inganno bello e buono, nel quale sono caduti tutti coloro che hanno votato la legalizzazione di questa pratica omicida.

Un articolo di LifeNews, infatti, mostra come nella campagna a favore dell’aborto si sia insistito tanto sulla sofferenza e sul disagio delle donne che per abortire erano costrette ad andare in Inghilterra, fenomeno che in realtà ha visto, negli ultimi sedici anni, una fortissima diminuzione.

Le statistiche dell’Irish Examiner, infatti, raccontano una storia differente rispetto a quella propinata dagli attivisti pro aborto. E i dati parlano molto chiaro: rispetto al 2001 il numero di viaggi effettuato per abortire oggi si è ridotto di oltre il 50%, una diminuzione considerevole e della quale si sarebbe dovuto tenere conto, piuttosto che dire il contrario.

Al venir fuori di questi dati, gli abortisti hanno, dunque, provato ad arrampicarsi sugli specchi, dicendo che tale diminuzione sarebbe legata al commercio online di pillole abortive. Peccato, però, che tale declino abbia avuto inizio prima che le pillole fossero diventate ampiamente disponibili online.

Questo, però, è solo un aspetto dei tanti che rivelano quanti inganni si nascondano nelle campagne abortiste. Abbiamo già mostrato come una gran parte di irlandesi abbia votato «Sì» all’aborto solo per i casi limite (puntualmente enfatizzati) e non perché  concordi con l’aborto “su richiesta”, che, grazie a quei voti, ora diventerà legale. Per non parlare di come sia stata strumentalizzata la morte, non voluta, di due gemellini in un difficile parto prematuro, spacciandola per essere stata il “primo aborto” in Irlanda.

Questi sono solo alcuni esempi di come, non potendo negare scientificamente che l’aborto sia un omicidio, che danneggia (o uccide) anche la donna, gli abortisti cerchino di diffondere una cattiva e fuorviante informazione in modo da acquistare consensi, con l’inganno.

Del resto, noi italiani dovremmo saperne qualcosa... a partire dagli anni Settanta siamo stati presi in giro dai Radicali, che vanno diffondendo fake news: prima per fare approvare la legge 194, oggi per liberalizzare la Ru486 e per calpestare il diritto all’obiezione di coscienza del personale sanitario  (e – come da copione – anche in Irlanda è cominciato l’attacco all’obiezione).

La prima menzogna, alla radice di tutto il male, è la follia del “grumo di cellule”: la scienza ha dimostrato che fin dal concepimento nel grembo materno c’è un essere umano. Ma questo la propaganda mortifera lo ha fatto completamente dimenticare.

La stessa storia continua ad andare avanti grazie alla menzogna, ma noi abbiamo il potere di cambiarla, se combattiamo con le armi della verità.

Redazione

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