11/06/2014

Intervista a Scalfarotto: «Legge sull’ omofobia entro l’anno»

Il giornale online Giornalettismo, ha intervistato  sottosegretario alle riforme istituzionali e ai rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto.

Ecco le risposte di Scalfarotto alle domande specifiche del giornalista, in merito alla legge “sull’omofobia”; da notare come il sottosegretario liquidi velocemente le reali conseguenze (alias galera) nel caso la proposta di legge venga accolta.

 

Veniamo ai diritti Civili. A Giornalettismo abbiamo deciso di aprire una discussione sul tema. Iniziamo dalla legge sull’omofobia, un testo che lei stesso ha portato avanti. Qual è la situazione. Sono passati 9 mesi dall’approvazione alla Camera

Al Senato la situazione è più problematica per una questione di numeri, e anche perché il presidente della Commissione che si sta occupando della legge è Nitto Palma che è meno favorevole al provvedimento.E’ una legge che le ha attirato molte critiche

Questa è una legge sicuramente migliorabile, ma è stata una conquista storica. Per la prima volta il Parlamento prende una decisione in favore della comunità LGBT. Purtroppo il provvedimento non ha avuto un sostegno convinto della comunità LGBT. Che non solo non l’ha riconosciuta come una buona legge, ma anzi l’ha bocciata come un risultato da rifiutare in blocco

Ha ricevuto accuse molto forti.

Sono stato criticato non sul piano politico, ma accusato di tradimento morale. Per aver portato a casa un accordo che garantisse l’approvazione del provvedimento.

È una cosa che ha vissuto male?

Personalmente no, politicamente invece si. Credo che questo atteggiamento sia il motivo per cui l’agenda dei diritti civili in Italia non si sia mai mossa dalla casella zero. Rigettare qualsiasi cosa che non è ciò che vuoi al 100% è il modo migliore per non ottenere mai nulla. Se tu dici “meglio nessuna legge che questa legge” …non avrai nessuna legge. Nel momento in cui sia il presidente dell’Arcigay sia Mario Adinolfi, partendo da posizioni opposte, arrivano alla conclusione che quella legge non è bene, certamente alla legge non arriva una particolare spinta propulsiva.

Ma con questa maggioranza di governo le sembra realistico riuscire a modificare le leggi sui diritti civili?

Non credo che queste leggi debbano essere necessariamente approvate dalla maggioranza di governo. Ci deve essere uno sforzo di mediazione interno, ma fallito questo tentativo, il Parlamento deve andare avanti, perché bisogna essere convinti del fatto che non c’è modernizzazione del paese senza toccare questi temi.

Quando pensa di portare in aula a Montecitorio la legge sull’omofobia?

Io penso che entro il 2014 noi approveremo la legge sull’omofobia definitivamente, ma avremo anche idee più chiare sui temi dei diritti LGBT. Le libertà e i diritti individuali in Italia sono stati temi completamente abbandonati, siamo culturalmente poco attenti ai diritti e alle libertà dei singoli.

Forse Renzi ritieni questi argomenti non urgenti

Non lo penso. So quanto lui nel corso della sua vicenda politica sia stato fedele alla parola data. Su questi temi Matteo ha preso posizioni non formali. Sui diritti delle persone LGBT ha sempre detto – al contrario di Hollande e Obama – di non essere favorevole ai matrimoni gay, ma di essere pronto ad approvare le unioni civili. Non penso che abbia cambiato idea o che lo consideri di secondaria importanza.

È disposto ad un accordo con il Movimento 5 Stelle per approvare queste leggi?

Prima bisogna provare a mediare all’interno della maggioranza di governo. C’è una sentenza della Corte Costituzionale che dice che “spetta al Parlamento” legiferare su questi temi. Ma non solo, la sentenza impone al Parlamento di legiferare riconoscendo i dirtti dell’unione omosessuale, non dei singoli, ma della coppia in quanto tale; una formazione sociale come prevede la carta costituzionale.

Nella maggioranza si deve partire a ragionare da questo punto. Se partiamo da lì, il più è fatto. Il rischio, altrimenti, è che la Corte, al prossimo ricorso, prenda una decisione, supplendo alle lentezze della politica, come è già successo con la legge elettorale e con la legge sulla procreazione medicalmente assistita.

Si arriverà ad un provvedimento sulle unioni di fatto entro la legislatura?

Si deve. Quantomeno è necessario lavorarci in modo che sia riconosciuto in maniera unanime che lo si è fatto in modo fattivo e concreto.

Ultima domanda, sempre sulla legge sull’omofobia. Chi esprime un’idea contraria al matrimonio omosessuale o alle unioni civili, rischia la galera?

Assolutamente no. E per due motivi fondamentali. Il primo è che qui stiamo parlando dell’estensione della legge Reale-Mancino, che non ha mai colpito le opinioni. Poi c’è la costituzione che protegge la libertà di pensiero eppure, non contenti di questo, ci abbiamo messo l’emendamento Verini che esplicitamente fa salve le opinioni.

C’è anche il tanto discusso emendamento Gitti, che le è costato molte critiche…

È un emendamento che auspico il Senato voglia eliminare. Anche perché dice male ciò che è già contenuto nell’emendamento Verini.

(L’emendamento Gitti sancisce che non costituiscono discriminazione aggravata dall’omofobia le opinioni “assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni” ndr)

Fonte

Blu-Dental

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