18/11/2014

Inghilterra – Per i transgender arriva il prefisso “Mx”

L’Inghilterra torna a far parlare di sé confermando le posizioni che da decenni la caratterizzano, molto vicine alle istanze delle lobby LGBT . Dopotutto, già dal 1967 il Regno Unito ha iniziato a cedere sotto i colpi della propaganda gender ed omosessualista, arrivando a legalizzare unioni civili, matrimoni ed adozioni per le coppie di persone dello stesso sesso.

Eppure, l’Inghilterra riesce a stupirci ancora.

Una grande banca britannica, la Royal Bank of Scotland (Rbs), ha introdotto un nuovo prefisso per i clienti che si definiscono transgender : “Mx”.

I tradizionali “Mr”, “Ms”, “Mrs” nella corrispondenza e nel dialogo con i consumatori non bastano più, sono antiquati, restrittivi di quella libertà personale di autodeterminazione che consente all’individuo di scegliere con quale genere identificarsi, noncurante di ciò che la natura e la realtà lo chiama ad essere.

Il termine “Mx” fu coniato l’anno scorso dalla municipalità di Brighton (nota per la sua capacità di anticipare i temi della liberazione sessuale), in favore di coloro che non si sentono né maschi né femmine, che hanno una sessualità incerta.

Questa la motivazione rilasciata dall’amministratore delegato della Rbs, Marjorie Strachan:

“Ci rendiamo conto che è estremamente imbarazzante per un cliente entrare in una nostra filiale ed essere chiamato ‘signore’ o ‘signora’ se non si sente uomo o donna.”

Ma per la Royal Bank of Scotland è ancora poco, urgono nuove tutele per queste persone discriminate da uno Stato notoriamente totalitario e repressivo della libertà sessuale: in seguito al suddetto provvedimento, la Banca ha dichiarato che presterà più attenzione nella richiesta automatica dei documenti per l’apertura del conto corrente, avendo cura di non richiedere il nome del “padre” e della “madre” del correntista, in considerazione di coloro che si trovano in situazioni di omogenitorialità.

“Se usando un linguaggio più neutro possiamo farli sentire più a loro agio, è giusto farlo”.

Questo è solo uno dei casi attualmente più evidenti ma, riporta il Times, anche altre banche (Barclays, Lloyd) si stanno attrezzando in egual maniera.

Per chi pensava che l’Inghilterra avesse toccato il fondo, ecco la dimostrazione che questo fondo non ha mai fine.

Elia Buizza

Fonte: La Repubblica

 

 

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