07/01/2020

Il piano di un “nuovo mondo” transgender

Mentre siamo tutti occupati in una lotta alle discriminazioni, dove troppo spesso viene chiamata “discriminazione” ciò che non lo è affatto (come affermare che la mascolinità e la femminilità sono dati biologici immutabili o che solo un padre e una madre possono essere una coppia di genitori), c’è chi sembra ben impegnato a cercare nuovi mezzi per imporre l’ideologia gender a tutti.

“Solo gli Adulti? Buone pratiche per il riconoscimento legale del gender per i giovani”, spiega La Nuova Bussola Quotidiana, sarebbe il «report delle lobbies internazionali che promuovono la nuova umanità transgender, trafugato e pubblicato negli scorsi giorni da alcuni quotidiani inglesi e americani. Un documento che fa venire la pelle d’oca e descrive non solo l’attuale stato di riconoscimento della transessualità nelle legislazioni di otto paesi europei, ma descrive ed insegna come promuovere l’ideologia della fluidità gender sin dall’età infantile», redatto da tre organizzazioni: IGLYO, Fondazione Thomson Reuters e Dentons.

Il documento, dopo aver analizzato la situazione dei paesi più “cattolici”, in cui il «nuovo mondo gender fluid» potrà sorgere incontrastato solo dopo che quest’assurda teoria avrà contaminato la cultura e l’istruzione dei più piccoli, rivolge a questi ultimi la sua attenzione.

«È noto che il requisito del consenso dei genitori o il consenso di un tutore legale può essere restrittivo e problematico per i minori. Gli Stati dovrebbero agire contro i genitori che ostacolano il libero sviluppo dell'identità di una giovane persona trans rifiutando di rilasciare l'autorizzazione dei genitori quando richiesto. Mentre i fattori culturali e politici svolgono un ruolo chiave nell'approccio da adottare, esistono alcune tecniche che risultano efficaci nel far progredire i diritti di transito sessuale per i minori nei paesi delle buone pratiche».

Insomma, ci sono dei paesi dalle “buone pratiche”, all’avanguardia in tema di “nuovi diritti”, da cui prendere esempio e c’è un nemico: il genitore. Secondo i sostenitori dell’ideologia gender, il genitore sarebbe un ostacolo alla libertà del figlio, se gli impedisce di optare in età infantile o adolescenziale per il “cambio” del sesso, un intervento di chirurgia plastica (che avviene dopo un vero e proprio bombardamento di ormoni del sesso opposto) per mutilare i propri genitali e “fabbricare” dei finti genitali dell’altro sesso.

I bambini, che non possono avere piena coscienza della portata e dei rischi di tale intervento, dovrebbero, quindi, essere lasciati liberi di scegliere incontrastati se affrontare o meno tale operazione, dopo essere stati indottrinati sul fatto che si possa essere maschi o femmine a seconda di come ci si sente.

E il genitore dovrebbe essere messo a tacere, in tutto ciò, per non contrastare, con argomentazioni vere e scientificamente fondate, questo menzognero lavaggio del cervello cui si vuole che i bambini vengano sottoposti.

 

di Luca Scalise

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