20/11/2019

Il Movimento per la Vita sulla neonata trovata morta in strada

Pubblichiamo di seguito il Comunicato Stampa del Movimento per la Vita italiano sul caso della neonata trovata morta accanto a un contenitore di farmaci scaduti in provincia di Firenze.


Si è da poco concluso il 39°convegno annuale nazionale dei movimenti per la vita locali dei centri di aiuto alla vita e delle case di accoglienza e si è avuta notizia del corpicino di una neonata trovata a Campi Bisenzio (Firenze), accanto al contenitore di farmaci scaduti nei pressi di una farmacia.

Non sono ancora noti i fatti all’origine del ritrovamento. Sappiamo però che una piccola creatura innocente, ricca soltanto della sua umanità, ancora carica di speranza, proiettata nel futuro, con un avvenire tutto da disegnare, è stata gettata via come un rifiuto, un farmaco scaduto, un oggetto inservibile da rottamare. Una scoperta dolorosa e sconvolgente, sia pensando alla bimba sia pensando alla sua mamma. Purtroppo, non è la prima volta che accadono storie simili. Povertà umane, affettive, spirituali che conducono alla svalutazione della vita umana in un impasto di solitudine e disperazione.

Buio. Freddo. Accanto a questi abbandoni ci sono poi quelli terribili che non vengono neanche riconosciuti come abbandoni quelli, numerosissimi, che avvengono per i bimbi cui viene impedito di nascere. Qui il rifiuto prima che fisico è mentale, perché l’abbandono è nel pensiero, nella mente, nel cuore; di questi bimbi viene cancellata anche la possibilità di essere guardati, è come se non esistessero; di loro, come esseri umani a pieno titolo, non si deve parlare.

E, il rifiuto, è tanto più drammatico quando l’abbandono viene contrabbandato come “conquista civile” e “progresso”, preteso come “diritto umano fondamentale”, propagandato come “scelta di libertà”. È necessaria una inversione di rotta per non limitarci solamente a scuotere la testa, addolorati, quando si scoprono bambini neonati tra i rifiuti. In Italia i centri di aiuto alla vita si trovano in ogni regione, isole comprese, e spesso sono abbinati a case di accoglienza. Esiste poi la possibilità di partorire in forma anonima, in qualunque ospedale pubblico ricevendo assistenza per la salute della mamma e del nascituro.

Ci sono poi, spesso associate a ospedali, le culle termiche, le “culle per la vita” dove collocare il neonato in forma anonima. È necessario che queste realtà siano conosciute. La scarsa informazione è probabilmente dovuta ad una cultura che cerca di mettere il silenziatore sul bambino nella fase prenatale e di conseguenza non favorisce la conoscenza di strumenti che potrebbero evitare infanticidi e tragici abbandoni. 

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