22/10/2021 di Manuela Antonacci

Il dietro-front dell’assessore leghista di Forlì. Forse le tematiche Lgbt fanno comodo?

 “In arrivo circa 40 mila € di contributi per la realizzazione di attività rivolte al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. Il progetto ha come obiettivi la promozione della cultura della parità e delle non discriminazioni di genere anche in relazione all'orientamento sessuale e all'identità di genere”.

Questo il post pubblicato, sul suo profilo facebook, con toni festanti, dall’assessore della Lega alle Pari Opportunità del Comune di Forlì, Andrea Cintorino. Il riferimento è ai fondi versati dalla Regione Emilia Romagna per promuovere la parità di genere. In particolare, la Regione avrebbe versato, al Comune di Forlì, 39.963,10 per la realizzazione di “buone prassi” previste dal progetto denominato “Parità senza eccezioni: percorsi di educazione, formazione, e della non discriminazione, anche in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere” e sarebbe stato anche previsto un co-finanziamento da parte del Comune, di 9.990.78 euro.

L’assessore ha anche sottolineato che tali iniziative rientrano “tra le linee di mandato” dell’Amministrazione, per promuovere le differenze di genere. Diverse le realtà coinvolte, tra cui il liceo classico Morgagni e Centro Metra del Dipartimento di Interpretazione e Traduzione campus di Forlì, Alma Mater di Bologna.

Insomma, l’ennesima operazione ideologico-politica di stampo arcobaleno, ma ciò che desta perplessità è quello che sembra essere a tutti gli effetti un improvvisto voltafaccia da parte dell’assessore Cintorino. Ebbene sì perché nel 2019 proprio la Cintorno – come allora riportò anche la stampa – si era opposta, con un’istruttoria inviata ai suoi colleghi, ad uno dei progetti di promozione della parità di genere e di contrasto alla violenza legata all’orientamento sessuale, approvato dalla precedente giunta di sinistra, nell’ambito di un bando regionale che prevedeva un finanziamento di 32.000 euro destinati al Comune di Forlì.

Cosa sarà accaduto nell’arco di questi appena due anni? Come mai un cambiamento così radicale? Come mai tanto entusiasmo nel promuovere ciò che un tempo riteneva riprovevole e ha addirittura ostacolato?

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