Non tende e a placarsi la polemica scaturita a seguito delle dichiarazioni del Segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei) Mons. Galantino a tal punto da animare la discussione in seno alla comunità ProLife internazionale.
John Smeaton, capo della società britannica per la salvaguardia dei bambini non nati (SPUC), ha indirizzato una lettera a Galantino chiedendogli di ritirare le dichiarazioni e di avere un incontro per discutere la questione.
“;Davvero non credo che avrebbe detto lo stesso, se le leggi nazionali avrebbero permesso l’uccisione di preti cattolici o di ebrei nel corso degli ultimi decenni: ‘In passato ci siamo concentrati troppo sulla questione dell’uccisione di preti cattolici o degli ebrei ... ‘.Anzi, si sarebbe probabilmente detto, ‘Non possiamo mai fare abbastanza per denunciare questo male grottesco’ “;, ha scritto Smeaton.
L’eco della notizia, rilanciata anche dal portale americano Life Site News e dalla comunità cattolica spagnola, non poteva non destare l’attenzione e le critiche anche nella comunità prolife italiana, anche grazie alla lettera di una donna di nazionalità rumena, che da più di vent’anni vive nel nord Italia. La donna, colpita dalle parole e dal giudizio espresso da Mons. Galantino nei confronti di coloro come lei che recitano il Rosario davanti agli ospedali ove si praticano gli aborti, ha voluto raccontare la sua storia di madre che ha abortito ed il suo travagliato percorso di conversione.
Redazione