Le organizzazioni prolife del Paraguay stanno conducendo una campagna per impedire l’adozione del progetto di legge sulla salute sessuale e riproduttiva e materna-perinatale, nota anche come Legge Filizzola, che è stata lanciata ancora una volta a fine novembre, dal senatore Esperanza Martinez.
Generazione Provida e Fedavifa ci informano che il progetto è stato approvato in questa occasione dalla commissione delle Finanze e del Bilancio e resta da analizzare nella commissione Salute Pubblica, Sicurezza Sociale, Equità di Genere e Legislazione. Il dibattito in Aula al Senato si terrà probabilmente nei primi mesi del 2014.
Come indicato dai promotori della campagna contro questo disegno di legge, esso favorisce l’aborto e ignora la tutela del diritto alla vita fin dal concepimento ( Art. 18 ), oltre a violare la patria potestà dei genitori o tutori sulla salute e la sessualità dei loro figli. (Art. 3, 6) . Promuove la contraccezione come unica forma di pianificazione familiare (Art. 7, 9 ), definisce il sesso una scelta, una preferenza o opzione sessuale. (Art. 6 , 20 , 21). Non rispetta l’obiezione di coscienza degli operatori sanitari (Art. 16 e Art. 24), manca di una proposta di tutela della salute materno-infantile globale, che sarebbe vantaggiosa per tutti.
Nella pagina Citizengo.org è possibile lasciare la firma per partecipare a questa campagna contro l’approvazione della legge. Firmando questa iniziativa, la persona è aggiunta in calce alla seguente dichiarazione:
“;La legge sulla salute sessuale e riproduttiva del Paraguay è una grave violazione del diritto alla vita del concepito, una violazione dei diritti dei genitori e dell’obiezione di coscienza. Il testo contraddice la Costituzione e le leggi, le tradizioni e valori del popolo paraguaiano, quindi chiedo che sia bocciata.
Il popolo del Paraguay è vigile e chiede che il governo compia il suo dovere di proteggere e promuovere politiche pubbliche di tutela dei diritti umani, specialmente il primo: il diritto alla vita”
Traduzione a cura di Mauro Pierotti
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Fonte: infocatolicos