28/09/2019

Giornata aborto libero, Pro Vita & Famiglia: «Giornata mondiale mai riconosciuta, ideologica e illogica»

COMUNICATO STAMPA

 

Giornata aborto libero, Brandi e Coghe (Pro Vita & Famiglia): «Giornata mondiale mai riconosciuta, ideologica e illogica»

 

Roma, 28 settembre 2019

«Oggi sarebbe la cosiddetta ‘Giornata internazionale dell’aborto sicuro’ anche denominata ‘dell’aborto libero’. Una giornata mondiale non riconosciuta dalle Nazioni Unite né da nessun organo ufficiale governativo o intergovernativo, ma frutto di un pensiero tanto ideologico quanto illogico che vede i nascituri come problemi da eliminare» hanno dichiarato il presidente e il vice presidente di Pro Vita & Famiglia, Toni Brandi e Jacopo Coghe.

«Ai pasdaran del pensiero abortista chiediamo: come fa l’aborto a definirsi ‘sicuro’ quando spesso le prime vittime sono proprio le donne che cadono in depressione, per non parlare delle centinaia di mamme morte per il cosiddetto “aborto sicuro” e a causa delle pillole abortive? E poi come fa l’aborto ad essere libero, quando al bambino nessuno chiede il parere?» ha denunciato Pro Vita & Famiglia.

«E bene ricordare» hanno aggiunto Brandi e Coghe «che dopo il Congresso Mondiale delle Famiglie da noi organizzato, si è tornato finalmente a parlare di calo demografico pensando a misure adeguate di contrasto al crollo delle nascite. Contrastare l’applicazione della 194 sarebbe quindi non solo logico, ma anche auspicabile. Manca all’appello una popolazione di almeno 6 milioni di bambini che avrebbero impedito il sorgere dell’attuale crisi demografica».

«Oggi più che mai chiediamo che almeno venga applicata la prima parte della legge 194. La legge 194 afferma che la donna va aiutata rimuovendo le cause che l’inducono ad abortire (art.2), ma si fa molto poco per informarle sulle possibili alternative promosse dal volontariato sociale (adozione in anonimato, aiuti economici, assistenza psicologica, ricerca di un lavoro, ecc.). Anche un piccolo aiuto economico o la possibilità di un lavoro possono restituire a una donna in difficoltà la serenità necessaria per accogliere il suo bambino. Si faccia di più in questo senso, invece di uccidere nuove e grandi vite» hanno concluso Brandi e Coghe.

 

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Uff. Stampa Pro Vita & Famiglia

e Congresso Mondiale delle Famiglie

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