23/12/2016

Gender: in Perù a migliaia marciano per proteggere i bambini

L’indottrinamento gender è una vera e propria colonizzazione ideologica: per capirlo basta osservare a quanto sta avvenendo in America Latina.

I governi locali, spinti da forti pressioni internazionali, stanno cercando di attuare una vera e propria rivoluzione antropologica.

Il lato positivo, però, è che il popolo, nella sua maggioranza, conserva il buon senso, opponendosi fortemente a tali derive.

Ne è un esempio lampante il Perù. Abbiamo già detto di come il presidente Kuczynski (quello della finta consacrazione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, un liberale eletto con i voti di sinistra) ha imposto l’ideologia gender nei curricoli scolastici a partire dal prossimo anno. Le famiglie e innumerevoli associazioni civiche hanno fatto sentire la loro voce, dando vita alla piattaforma Con mis hijos no te metas (ovvero “non metterti contro i miei figli”). Purtroppo, però, finora non sono state ascoltate. Anzi, il presidente lo scorso 13 dicembre ha annunciato pubblicamente che non ha alcuna intenzione di fare passi indietro.

E così nell’ultima settimana migliaia e migliaia di peruviani hanno manifestato in molte città del Paese per difendere il prioritario diritto dei genitori ad educare i figli in base ai propri valori e per ribadire che bambini e ragazzi non sono proprietà dello Stato e dunque non devono essere lobotomizzati con teorie anti-scientifiche e dannose. gender_PerùL’obiettivo è infatti promuovere la sessualizzazione precoce dei bambini, l’omosessualità e l’idea che il sesso biologico non è un fattore determinante la propria identità maschile o femminile. Ovviamente chi no condivide queste assurdità è bollato come omofobo, razzista e quant’altro.

Le mobilitazioni si sono tenute il 16, il 19 ed il 21 dicembre (quest’ultima è stata la più importante). Ma gli organizzatori hanno già dato appuntamento al 4 marzo, a ridosso dell’apertura del nuovo anno scolastico, quando – promettono – si terrà la manifestazione più imponente che il Perù abbia mai visto.

Se dalle nostre parti a volte possono prevalere lo scoraggiamento e la tentazione di mollare tutto, gli amici peruviani ci offrono invece una testimonianza preziosa e stimolante: anche di fronte al gigante Golia non dobbiamo gettare la spugna, ma anzi moltiplicare gli sforzi, perché la vittoria, almeno nel lungo periodo, è sempre possibile, purché non si alzi bandiera bianca.

Federico Catani

Fonte: AciPrensaInfoCatólica


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