Il quotidiano Il Trentino ci dà la lista delle 21 scuole che nella Regione hanno aderito ai cinque progetti di formazione sull’educazione di genere (ma ricordate che l’ideologia gender non esiste, mi raccomando).
I percorsi formativi sono indirizzati a genitori, studenti e professori.
Come potete leggere dall’articolo è il secondo anno che la cosa viene proposta in Trentino.
E possiamo leggere le rassicurazioni dell’assessore che ci tiene a precisare, appunto, che le iniziative saranno condivise con le famiglie e che l’obiettivo è solo quello di far riflettere sulle relazioni di genere all’interno della società.
Come al solito ci chiediamo perché si usi il termine genere, al posto del vecchio “sesso”. Il nostro timore è che quando si parla di sesso, bisogna limitarsi a una sola alternativa: o maschio o femmina. E questo forse va stretto a una certa mentalità moderna... o no?
Allora, se pecchiamo nell’esser prevenuti rispetto a percorsi sacrosanti di accettazione e reciproco rispetto tra maschi e femmine, sarà importante che tutti i nostri amici residenti nella Regione, che hanno i figli nelle scuole indicate, partecipino attentamente alla suddetta formazione.
Laddove si tratterà, alla luce del sole, di una serie di attività volte a riflettere sulla naturale differenza tra maschio e femmina, sulle naturali attitudini, e sulle pari opportunità di realizzazione di tutti attraverso la coltivazione di interessi propri ed edificanti, nel rispetto della propria identità sessuata, beh, allora ce lo scriverete, ne daremo atto su questo portale e se necessario faremo pubblicamente ammenda del nostro aver “pensato male”.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’
PER DIFENDERE I BAMBINI E LA FAMIGLIA