19/02/2015

Gender a scuola – Alcuni dettagli sui progetti avviati nel Lazio

La cultura gender si scontra anche con la trasparenza, la privacy e il buonsenso.

Il Giornale d’Italia riporta la testimonianza di un genitore il cui figlio ha partecipato a uno dei progetti per “i diritti umani e la prevenzione dell’omofobia” finanziati dalla giunta Zingaretti.

C’è chi dice no, cantava Vasco Rossi. Il progetto per i “diritti umani e la lotta all’omofobia” della cultura Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), finanziato dalla Regione Lazio e destinato agli studenti delle scuole medie, sta sollevando un mare di polemiche. L’iniziativa, denominata “Fuoriclasse”, non è stata digerita da molti genitori degli alunni, che, in alcuni casi, non erano nemmeno stati avvisati, nonostante i loro figli avessero partecipato a una decina di “lezioni”.

Ci è stata fatta recapitare a casa una liberatoria per le riprese video e fotografiche dei ragazzi (scuola media!) – lamenta Mario, padre di Marco – nella quale non c’era nemmeno il nome dell’associazione che andavamo ad autorizzare”.

La cultura gender si scontra così con la trasparenza, la privacy e il buonsenso, almeno secondo la segnalazione giunta al “Giornale d’Italia”. Eppure si tratta di minori…
“Solo a seguito di una nostra richiesta, ci hanno fatto sapere il nome dell’associazione, senza però metterlo per iscritto in una nuova liberatoria”, aggiunge ancora il papà di Marco, che non ha dubbi: “Credo che sia un progetto vergognoso e di parte, che va solo a destabilizzare dei ragazzi in un’età critica, che vivono in un mondo già alterato dai nuovi valori emergenti…”.

Ad aggiudicarsi il bando – che la giunta regionale ha addirittura triplicato rispetto allo stanziamento iniziale, passando da 40mila a 120mila euro – sono state quattro associazioni. La vincitrice è stata la Gay Center con il progetto “Laboratorio contro la discriminazione verso le persone Lgbt”, il cui costo ammonta a 40mila euro. Non proprio bruscolini in tempi di crisi.
La seconda, invece, è stata la coop T6. “Stop lgbt bulling” è il titolo dell’iniziativa, che potrà contare su un finanziamento di 30.200 euro. Subito dietro l’associazione Di’gay project (Dgp) con un contributo di 30mila euro. Quarto classificato il Circes (Centro di iniziativa e di ricerca sul sistema educativo e scientifico) con il progetto “Lgbt all right(s)”. Un programma di 19.800 euro.

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“Nel più ampio piano d’Italia contro l’omofobia e la transfobia nelle scuole”, come sbandierato ai quattro venti dal governatore Zingaretti, saranno coinvolti 25mila studenti di 50 istituti scolasti del Lazio.
Avanti quindi con l’orientamento sessuale. Se chiedessero almeno l’autorizzazione ai genitori… Intanto le scuole cadono a pezzi. Ma questa è un’altra questione. La cultura gender prima di tutto.

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