01/06/2019

Gay pride a Disneyland

Gay pride a Disneyland, dove circa 12 milioni di visitatori all’anno, tra cui la quasi totalità di famiglie con bambini, passano giornate sinora allegre e divertenti. Il mondo Lgbti vuole condizionare i bambini sin da piccoli, questa è l’unica possibilità per avere tanti giovani e adulti Lgbti e infine far sentire meno normali gli eterosessuali e il genere naturale ‘binario’, i maschi e le femmine.

Euro Disney Parigi da anni vive una crisi nera e ogni anno la casa madre americana è costretta a sborsare centinaia di milioni di dollari per pareggiare i conti. Esso ha accumulato una perdita netta di 858 milioni di euro nel 2016 mentre il numero di visitatori è sceso del 10% a 13,4 milioni. Forse i galletti francesi avranno pensato che la trovata della giornata gay fosse geniale per risollevare le sorti economiche.

A partire dal 1 giugno, in occasione del Pride Month 2019, il mese dell’orgoglio gay che da una giornata mondiale vuole ora conquistare l’intero mese, il parco Disneyland di Parigi ospiterà il primo gay pride in versione disneyana, il Magical Pride. Accanto ai personaggi delle favole Minni e Cenerentola, ci sarà una fantastica e strabiliante novità, gli attivisti gay haqnno organizzato balletti, giochi e furberie varie alle quali invitare genitori e piccini. Il giorno precedente invece, il parco divertimenti, aveva promosso una serie di conferenze su argomenti di rilievo per la comunità Lgbti. Magical Pride è solo uno dei tanti eventi a sostegno della comunità Lgbtq+ organizzati dalla Disney production. Infatti è dal 1991 che si organizzano i “;gay day” a Orlando, altro parco divertimenti Disneyland.

«L’orgoglio Lgbtq+ è celebrato come mai prima d’ora: ad alta voce, con orgoglio e vibrante di tutti i colori dell’arcobaleno»: il video dell’evento mostra come l’arcobaleno sia il colore che ripercorre tutti gli eventi e le strade del parco. Il sito dell’evento in italiano è un vero e proprio invito a trasformare i tuoi figli in giocose persone Lgbtq+: durante tutta la visita, si va dai giochetti alle prove delle canzoncine (fermamente impostate sull’orgogliosa diversità gay).

CitizenGo, colosso delle petizioni online, in quattro settimane ha raccolto più di 390.000 firme per chiedere al parco divertimento e alla stessa Disney di abolire l’osceno evento, ma né la Presidente di Disneyland Parigi, né quella regionale hanno voluto dar ascolto alle richieste pervenute. Pro Vita aveva anch’essa mosso una petizione sullo stesso argomento, nemmeno a loro è stato dato ascolto. Poco male, due risultati positivi sono stati ottenuti: uno, mostrare anche agli occhi dei genitori avveduti l’obiettivo che le lobbies Lgbtq+ hanno di attrarre e, secondo noi, condizionare sempre più bambini in età infantile; due, aprire gli occhi a genitori ingenui. Che poi mezzo milione di adulti e famiglie europee non vadano più a Disneyland Parigi, sarà un problema che risolveranno i gestori del parco; viste le perdite di introiti già sopportate nel bilancio 2016 e 2017, con questa trovata certamente chiuderanno. L’idea di chiudere i buchi con altri buchi, ci riferiamo ovviamente ai bilanci, non è mai stata vincente.

Luca Volontè

Fonte: Reuters

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