11/11/2013

Francia. Per rendere l’aborto «un diritto vero e proprio delle donne, si cancelli l’obiezione di coscienza per i medici»

È uno dei consigli che l’Alto consiglio per l’uguaglianza tra uomini e donne ha dato al ministro Vallaud-Belkacem del governo Hollande

«Sopprimere nell’articolo 2212-8 del Codice della sanità pubblica la menzione esplicita dell’obiezione di coscienza formulata così: “Un medico non è mai tenuto a praticare un’interruzione volontaria di gravidanza”». È una delle iniziative che l’Alto consiglio per l’uguaglianza tra uomini e donne (Hcefh) ha indicato al ministro francese Najat Vallaud-Belkacem per rendere «quello all’aborto un diritto un po’ più come tutti gli altri».

220 MILA ABORTI. Il rapporto che Hcefh ha presentato al ministro dei Diritti delle donne in Francia ha carattere consultivo ma contiene indicazioni che membri stessi del governo socialista di Francois Hollande hanno ritenuto eccessivi.
In Francia l’aborto viene rimborsato al 100 per cento, vengono praticati 220 mila aborti all’anno e secondo un’indagine di Drees il 35 per cento delle donne francesi sono ricorse all’interruzione di gravidanza almeno una volta nella loro vita. Il governo Hollande ha anche creato un sito per «sponsorizzare l’aborto» ma vuole fare ancora di più.

«DIRITTO VERO E PROPRIO». Per questo, secondo Hcefh, poiché le donne «si sentono ancora colpevoli» e «non ritengono l’aborto come qualcosa di legittimo» bisogna cancellare il termine «sofferenza» nel punto in cui la legge dice che l’aborto è permesso «a tutte le donne incinte che si trovano a causa del loro stato in una situazione di sofferenza». Pur comprendendo che questa clausola è stata inserita per impedire che «l’aborto diventasse un modo per regolare le nascite», il Hcefh afferma che se rimane così la legge «l’aborto non sarà mai un vero e proprio diritto della donna, ma solo una concessione dello Stato».
Inoltre, secondo la legge, è obbligatorio aspettare una settimana tra la consultazione di un medico e un altro. La nuova indicazione è che la settimana venga ridotta al massimo a due giorni perché «non è necessaria visto che molte donne hanno già deciso da tempo di ricorrere all’interruzione di gravidanza».

ELIMINARE OBIEZIONE DI COSCIENZA. Infine, bisogna anche abolire il diritto all’obiezione di coscienza per medici, ostetriche o infermieri dal momento che «la clausola di coscienza è già riconosciuta in maniera generale a tutti coloro che lavorano in ambito medico». Molte associazioni si sono spaventate leggendo quest’ultimo “consiglio”, ritenendolo il primo passo per l’abolizione dell’obiezione di coscienza nel campo dell’aborto dopo che è stata abolita per i sindaci in materia di celebrazione di matrimoni gay.

di Leone Grotti

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