19/07/2021

FLASH – USA, due educatrici licenziate per aver discusso le nuove policy sull'identità di genere

L'assistente preside di una scuola media, Rachel Damiano, e l'insegnante di scienze delle elementari, Katie Medart, sono stati licenziate giovedì scorso durante un'udienza pubblica di uno dei distretti scolastici dell’Oregon, negli USA, semplicemente per aver osato discutere le nuove policy sull’identità di genere.

Rachel e Katie sono state accusate di utilizzare il tempo o le risorse del distretto scolastico per la creazione o la promozione di "I Resolve", un movimento di base fondato dai due educatori che propone "soluzioni per le politiche educative" per affrontare il conflitto di diritti derivante dall’introduzione di queste nuove leggi e policy sull’identità di genere. A marzo, le due avevano pubblicato un video su Youtube che descrive la loro proposta, la quale include la separazione dei bagni della scuola in base all'anatomia fisica.

In una dichiarazione a 4W, Rachel e Katie hanno descritto la decisione del consiglio come "scoraggiante, ingiusta e surreale. Il nostro obiettivo era fornire una soluzione ragionevole, amorevole e tollerante a una questione di interesse pubblico che le nostre organizzazioni giovanili devono affrontare in questo momento".

Rachel e Katie affermano di aver subito molestie e minacce sui social media dopo aver condiviso il loro video:

“La maggior parte delle minacce e degli insulti sono arrivati sui nostri social media da parte delle stesse persone e gruppi che predicano la tolleranza. Siamo stati chiamate pedofile, transfobiche e ci hanno detto che non meritiamo di vivere, figuriamoci di lavorare con i giovani. Ci è stato detto che le nostre mani sono sporche del sangue dei giovani trans suicidi. A Katie è stato detto che non dovrebbe essere una madre e a Rachel è stato detto che non dovrebbe avere figli".

Nonostante questo le due educatrici sono state quelle accusate di aver suscitato agitazione, e ora si uniscono al numero crescente di donne che negli Stati Uniti sono state licenziate dal lavoro per aver parlato apertamente dell'identità di genere e delle nuove policy volute da Biden.

Se non vogliamo che la stessa cosa avvenga anche in Italia, dobbiamo raddoppiare gli sforzi per bloccare il ddl Zan.

Fonte: 4W Pub

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