02/03/2023

FLASH - USA. DeSantis abolisce privilegi Disney

Pochi giorni fa Ron DeSantis, il governatore della Florida, ha firmato definitivamente la legge votata quasi un anno fa che restituisce allo stato il controllo del distretto autogovernato in cui si trova il parco Walt Disney World.

Si tratta dell’epilogo dello scontro politico iniziato quando la Disney aveva preso ufficialmente posizione nei confronti della cosiddetta legge “Don’t Say Gay” bloccando i finanziamenti ai partiti della Florida e promettendo che farà di tutto perché la legge venga abrogata.

“Il regno aziendale finalmente giunge al termine,” ha dichiarato DeSantis. “Questa situazione era indifendibile: perché dare l’autogestione a un parco, e trattare diversamente tutti gli altri parchi della zona? Crediamo che non sia una politica giusta”.

Il governatore repubblicano potrà quindi ora nominare un consiglio composto da cinque membri che supervisioni tutti i servizi del distretto Disney, che impiega circa 80 mila persone in Florida e vede buona parte delle proprie attività coperte dal Reedy Creek Improvement District, inaugurato nel 1967 e ora appunto cancellato. Si tratta di un distretto speciale nel quale Disney auto-governava aspetti quali la zonizzazione, la gestione ambientale e le infrastrutture, approfittando di numerose agevolazioni fiscali.

Una decisione che fa il paio con il palese fallimento della strategia Lgbt Disney. Nel solo mese di febbraio, infatti, la multinazionale dell’intrattenimento ha dovuto licenziare 7.000 persone e ha registrato una perdita di 2,4 milioni di abbonamenti allo streaming.

Anche le ultime uscite al cinema sono state un flop: "Strange World" - il cui protagonista è un adolescente LGBTQ+ - ha perso 147 milioni di dollari e "Lightyear" è stato il film con il minor incasso di tutta la serie Toy Story. Si aggiunga che il CEO, licenziato dopo solo due anni di incarico, ha usato pratiche contabili distorte per nascondere il declino che il grande marchio stava subendo.

Disney, dunque, dovrà lavorare molto - e si spera non più in ottica Lgbt - per recuperare la fiducia delle famiglie che evidentemente si sono destate ed hanno imbracciato la più potente arma che hanno per colpirli: la scelta di boicottarli togliendo loro il denaro.

Fonte: BadTaste

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