Mentre l’ideologia transgender guadagna terreno in molti paesi occidentali, la comunità scientifica inizia a denunciare l’inefficacia e anche la pericolosità di certi trattamenti per la “disforia di genere”.
Infatti in Inghilterra, una revisione ufficiale ha rivelato che le prove a favore dell’impiego di farmaci che bloccano la pubertà per curare i giovani alle prese con la loro identità di genere sono "molto scarse". Il National Institute of Health and Care Excellence (NICE) ha detto che gli studi esistenti sui farmaci erano scarni e "soggetti a pregiudizi e confusione".
Questa valutazione delle prove sui farmaci è stata commissionata dal NHS England e fa parte di una revisione sui servizi di identità di genere per bambini e giovani. NHS England ha detto che il consiglio sarà preso in considerazione dalla revisione e non commenterà ulteriormente.
I bloccanti della pubertà, noti scientificamente come analoghi dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), sono prescritti ad alcuni giovani affetti da quella che viene definita “disforia di genere” – ovvero l’angoscia causata da una discrepanza tra l'identità di genere di una persona (come si vede riguardo al proprio genere) e il proprio sesso alla nascita. Questi ormoni lavorano sul cervello per fermare l'aumento degli ormoni sessuali - estrogeni e testosterone - che accompagnano la pubertà portando a vari cambiamenti corporei.
La revisione delle prove del NICE ha esaminato l'impatto che i bloccanti della pubertà hanno avuto sulla disforia di genere, sulla salute mentale - depressione, rabbia e ansia - e sulla qualità della vita. Il NICE, che fornisce indicazioni e consigli nazionali per migliorare l'assistenza sanitaria e sociale, ha affermato che le prove dell’efficacia di questi trattamenti sono molto scarse.
Fonte: BBC News