Maglie sempre più drammaticamente larghe per aprire indiscriminatamente al cambio di sesso per bambini e adolescenti. E’ lo scenario che emerge dalle ultime normative introdotte da Scozia e Spagna.
Nel paese iberico, infatti, è stata approvata dal Congresso un norma che introduce la possibilità per chi è transessuale di cambiare genere all'anagrafe senza autorizzazione giudiziaria o referti medici a partire dai 14 anni (dai 16 senza consenso dei genitori). Un provvedimento che, se passerà al Senato, farà della Spagna uno dei pochi al mondo a consentire l’autodeterminazione sessuale attraverso una semplice dichiarazione amministrativa.
La Scozia, invece, diventa il primo territorio del Regno Unito ad approvare un sistema di autoidentificazione per le persone che vogliono cambiare il proprio genere legale. Il testo di legge abbassa l’età dai 18 ai 16 anni.
Per quanto riguarda la Spagna la notizia della legge ha giustamente sollevato un vespaio di polemiche e la contrarietà di partiti come Vox e Partito Popolare e anche di molte realtà femministe. Rosa Romero dei popolari, ad esempio, ha accusato il Governo di aver portato avanti una legislazione che fa “passi indietro” nella lotta femminista e ha sostenuto che associazioni di donne, medici e famiglie, nonché «madri con figli con disforia di genere» non sono d'accordo.
Anche in Scozia non sono mancate le voci in disaccordo. Già nei mesi scorsi, infatti, un ministro contrario alla legge si era dimesso, mentre molti alcuni deputati dello stesso Partito nazionale scozzese, al potere, sono sempre stati contrari. Fuori dall'emiciclo - al momento dell’annuncio del risultato del voto - le realtà e i cittadini contrari alla legge hanno manifestato. Perfino il governo del Regno Unito ha espresso tutte le sue «preoccupazioni» sulla legislazione e ora potrebbe cercare di impedire che diventi legge bloccando il Royal Assent.
Fonte: SkyTg24