06/02/2021

FLASH: Ma la pornografia è un diritto umano???

La CEDU, quella Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (organo non della UE, ma del Consiglio d'Europa), quella che non riconosce il diritto umano di Charlie e Alfie o di Lambert di vivere, che non riconosce il diritto umano dei genitori di portarsi a casa un bambino gravemente handicappato, quella che non riconosce il diritto umano dei piccoli che sopravvivono all'aborto di essere accuditi, si sta interrogando se la pornografia sia un diritto umano.
 
Il ricorrente, che sta scontando una pena detentiva in Slovacchia per duplice omicidio, ha adito la CEDU perché in prigione gli impediscono di possedere materiale pornografico violando così la sua privacy e libertà di espressione.
 
L'ECLJ  (Europea Center for Law and Justice) ha presentato alla Corte le sue osservazioni: 
1) La pornografia è intrinsecamente immorale. Di conseguenza, gli Stati possono, come indica la Convenzione europea, limitare anche alcune libertà al fine di proteggere la morale, così come la sicurezza, la salute o i diritti degli altri. La protezione della morale è una prerogativa dello Stato riconosciuta dalla Convenzione nei suoi articoli 8, 9, 10, 11 e 21.
2)  L'uso ripetuto della pornografia crea dipendenza, numerose patologie psicologiche e disturbi delle relazioni. Svaluta sistematicamente le persone e stimola la violenza, l'aggressività e persino il sadismo o il masochismo. In particolare la pornografia presenta sempre le donne in modo stereotipato e umiliante.
3) È tanto più legittimo proteggere i detenuti dagli effetti perversi della pornografia in quanto sono particolarmente vulnerabili ad essa: la solitudine e l'ozio aumentano il rischio di dipendenza. L'incitamento alla violenza  è ancora più problematico per i detenuti colpevoli di reati violenti.  Lo Stato ha il dovere di garantire la buona salute e la sicurezza dei suoi prigionieri, nonché la loro riabilitazione.
 
 
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