Il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, è tornato ad attaccare il colosso dell'intrattenimento Walt Disney, che aveva preso pubblicamente posizione contro la nuova legge statale "Parental Rights in Educational Law", ribattezzata dai suoi oppositori "Don't Say GAY" ("Non dire GAY").
Il provvedimento, recentemente firmato dal governatore, vieta alle scuole pubbliche statali di tenere corsi sui temi dell'orientamento sessuale e dell’identità di genere. La Disney, realtà aziendale dalla forte influenza economica e politica in Florida, è scesa pubblicamente in campo contro la nuova legge e ha anche annunciato il blocco delle donazioni politiche nello Stato.
In risposta, DeSantis ha accusato la Disney di minare i meccanismi della democrazia rappresentativa, ed ha chiesto che vengano revocati i provvedimenti di favore concessi alla multinazionale. Sin dal 1967, Disney esercita infatti su concessione della Florida un potere amministrativo assoluto sul Walt Disney World Resort, il suo vasto parco a tema di Bay Lake.
Grazie alle concessioni ottenute alla fine degli anni Sessanta - anche a seguito della promessa mai mantenuta di realizzare una città futuristica - l'azienda opera come un vero e proprio Stato privato su un'area di 11mila ettari. Ieri, 19 aprile, DeSantis è tornato a chiedere che i privilegi goduti dall'azienda a spese dei contribuenti della Florida vengano revocati, e secondo la stampa Usa i legislatori statali paiono propensi ad assecondare la richiesta del governatore repubblicano.
Fonte: Agenzia Nova