08/09/2015

Fecondazione artificiale: l’eterologa incentiva il mercato nero

Rilanciamo il comunicato stampa dell’ufficio stampa di Olimpia Tarzia, Consigliere Regionale del Lazio e presidente del Movimento PER: la fecondazione artificiale eterologa incentiva il mercimonio di gameti e il mercato nero.

“Come era facile ipotizzare, il via libera alla fecondazione eterologa si sta rivelando un autentico boomerang per le amministrazioni locali. Lo scorso anno la conferenza delle regioni ha emanato delle linee guida in materia pur in assenza ancora di centri autorizzati per l’eterologa e di un registro nazionale dei donatori. Ora, la certificata mancanza di banche italiane che siano in grado di fornire soprattutto ovociti, sta diventando un problema molto serio”. Lo afferma in una nota Olimpia Tarzia, presidente del Movimento PER Politica Etica Responsabilità e capogruppo della Lista Storace della Regione Lazio.

Bludental“Il sì sbrigativo (spinto da interessi delle cliniche private) all’eterologa non ha permesso di cogliere a pieno la complessità della tematica, sottovalutando il fatto che la fecondazione da “donazione” di gameti non erano state mai eseguite prima nei centri pubblici italiani. In tempi non sospetti avevo denunciato più volte, anche  in consiglio regionale, come l’ok all’eterologa avrebbe ovunque e dunque anche nel Lazio, incentivato il business delle cliniche private e il mercato nero dei gameti, il tutto a scapito della salute delle donne. Se la donazione di spermatozoi è, infatti, più semplice, la donna deve invece sottoporsi a iperstimolazione ovarica e poi ad un intervento chirurgico in anestesia. Insomma, una tecnica invasiva come la donazione di midollo.

Una “donazione” che dovrebbe essere libera e gratuita, ma che, come era immaginabile, sta incentivando il mercato nero degli ovociti sulla pelle delle donne. Le liste d’attesa per la fecondazione da “donazione” intanto si allungano, vista l’impossibilità di procedere con gli interventi per la mancata disponibilità di gameti, soprattutto femminili.

La Regione Emilia-Romagna, quindi, ha già deciso che attingerà alle banche estere. Dobbiamo attenderci provvedimenti simili anche nel Lazio? Per il presidente Zingaretti i nodi stanno venendo al pettine”.

Gianluca Di Bella

 

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