31/10/2019

Family Day blocca la Rete RE.A.DY: nelle scuole ci andiamo noi

La presentazione di programmi volti, più o meno direttamente, all’introduzione dell’ideologia gender nelle scuole sembra essere diventato ormai un fenomeno dalla inarrestabile diffusione. Ma perché mai i bambini dovrebbero ascoltare una sola “campana” (e sempre la stessa) relativamente a questi temi?

La Rete RE.A.DY, in collaborazione con Vladimir Luxuria, ha invitato, infatti, i bambini di Viareggio, attraverso le scuole, a partecipare a una serie di incontri «sul tema della prevenzione della transfobia e della educazione alle differenze». L’associazione Family Day - Difendiamo i nostri figli ne contesta «l’evidente e inaccettabile taglio ideologico» e invita, per questo, al boicottaggio, come spiega un articolo di La Nazione Viareggio.

«Gli incontri si svolgeranno il 6 e 21 novembre, anche durante l’orario scolastico. E gli studenti avranno fra i relatori Vladimir Luxuria deputato Pd e persone appartenenti alla galassia L.G.B.T. Addirittura uno di questi relatori nella sua pagina facebook si dichiara favorevole alla pornografia, in particolare la pornografia femminile, definendola ‘cultura popolare’, appoggia le adozioni per le coppie lesbiche vietate dalla legge, come ha ribadito la stessa Corte Costituzionale, e sponsorizza un libro dal ‘Sovvertire l’eterosessualità, sovvertire il capitalismo: comunismo queer’. Questi incontri rappresentano un espediente per indottrinare i ragazzi, tenuto conto del profilo dei relatori e dell’assenza di una qualsiasi forma di contraddittorio», ha dichiarato l’associazione.

Ebbene, tutte le persone meritano rispetto, chiunque esse siano e qualsiasi idee abbiano. Non per questo, però, ai bambini deve essere insegnato il falso: che, cioè, si possa essere maschi, femmine o “altro” a seconda di come ci si sente (senza calcolare il dato biologico), o che si possano avere due padri o due madri.

Ogni bambino merita di conoscere la verità su sé stesso e di essere aiutato ad apprezzare il proprio corpo ed a riconoscersi in esso, vivendo serenamente la propria infanzia, senza venir confuso da ideologie false e dannose per la buona crescita delle nuove generazioni.

 

di Luca Scalise
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