12/04/2023 di Luca Marcolivio

ESCLUSIVO. Sgarbi a Pro Vita & Famiglia difende maestra sospesa: «Ave Maria fa parte della nostra civiltà»

Il caso di Marisa Francescangeli, l’insegnante di San Vero Milis sospesa per aver fatto pregare un’Ave Maria ai suoi allievi, rischia di dividere il governo. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara ha scelto – almeno per il momento – di non prendere posizione e, per l’occasione, ha sfoderato un latinismo: «Rerum causas cognoscere. Se non intervengo in determinate situazioni ci sono buoni motivi».

Di tutt’altro tenore le dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi che a Pasqua è volato in Sardegna per incontrare la maestra Francescangeli ed esprimerle la sua solidarietà ma anche per comprendere com’è andata davvero la vicenda e schierarsi apertamente. Non è l’insegnante a dover essere sanzionata, secondo Sgarbi, ma il responsabile dell’ufficio scolastico che l’ha sospesa. Francescangeli, rimarca il sottosegretario, non è «una fanatica» ma una persona «determinata», che «difende valori» che «il nostro governo ritiene fondamentali per la formazione dei giovani».

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Nel suo video, girato a San Vero Milis, Sgarbi appare assieme alla maestra sospesa, che, poco prima delle vacanze di Natale, aveva fatto recitare un Padre Nostro e un’Ave Maria. Alcuni genitori non avevano gradito, costringendola a chiedere le scuse: pur avendolo fatto, Francescangeli ha continuato ad essere aspramente criticata, fino alla sospensione comminata dal dirigente scolastico poco prima di Pasqua.

Per Sgarbi, questa insegnante non sta difendendo la «religione cristiana», bensì la «civiltà cristiana». Le preghiere vanno insegnate, dice il sottosegretario, perché «l’Ave Maria è pura poesia, il Padre Nostro indica una protezione, anche l’Eterno riposo risale a fonti classiche. Poi come fai spiegare Dante, il cui ultimo Canto del Paradiso è una preghiera alla Vergine? Per introdurre la preghiera di Dante, devi comunque conoscere l’Ave Maria». Le preghiere cristiane, aggiunge Sgarbi, «sono il corollario di una civiltà che ha Dante, Simone Martini, Giotto, Masaccio», mentre l’Ave Maria non è «un’imposizione dogmatica da catechismo».

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«La civiltà cristiana nelle preghiere ha un fondamento serio, altrimenti dovremmo impedire le processioni che avvengono per Pasqua, impedire tutti i riti – prosegue il sottosegretario – essere cristiani non può essere una colpa, non può essere sanzionato». L’Ave Maria e altre preghiere sono «testimonianza di una cultura cristiana, non di un’oppressione», ha aggiunto.

Stando alla ricostruzione fatta da Sgarbi dopo aver raccolto la testimonianza della maestra Francescangeli, questa vicenda è piena zeppa di «menzogne» e di «finzioni». L’insegnante ha semplicemente «fatto il suo dovere», dichiara Sgarbi a Pro Vita & Famiglia rimarcando: «Non riesco a capire che sanzioni possono essere inflitte per aver fatto recitare le preghiere che appartengono alla nostra civiltà. Chiederemo agli ispettori la regolarità di questa inchiesta che è stata fatta su questa povera donna: aspettiamo la valutazione finale del ministro, dopo che saranno inviati gli ispettori che andranno a verificare la regolarità dell’indagine».

Secondo quanto affermato da Sgarbi, «un genitore ha determinato un’indagine da cui è venuta fuori una serie di pettegolezzi che sono diventati una relazione nella quale sembra che ci siano delle responsabilità nell’insegnamento della religione, che sono secondo me sono del tutto inesistenti. Non c’è nulla che non sia più che regolare e più che giusto in quel che ho potuto derivare da questo incontro», conclude il sottosegretario.

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