22/05/2024

Elezioni Europee. Intervista a Piergiacomo Sibiano detto PIGA (FdI)

Piergiacomo Sibiano, classe 1981, dirigente d’azienda in ambito energetico, è candidato tra le fila di Fratelli d’Italia nella circoscrizione Nord Orientale ed è alla sua prima esperienza di candidatura europea.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Ho sottoscritto il Manifesto innanzitutto perché stimo le persone che animano la realtà di Pro Vita & Famiglia e ho potuto vedere con i miei occhi l’autenticità del loro impegno. Il manifesto non fa altro che difendere la vita, in tutti i suoi aspetti, ricordandoci che è donata e, come tale, va preservata e non manipolata o “selezionata”. Come padre di 4 figli, posso testimoniare la bellezza dell’amore gratuito che i nostri bambini ci mostrano quotidianamente. Moltiplicare e sostenere questa esperienza è un bene per tutta la società».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«Faccio parte da diversi anni della cooperativa che gestisce due scuole dell’infanzia e una scuola elementare cattoliche nella città in cui vivo. Sono convinto, infatti, che sia fondamentale sostenere le realtà paritarie che si assumono la responsabilità di aiutare noi genitori a educare i nostri figli secondo ciò in cui crediamo. E’ sempre più difficile per queste realtà far quadrare i conti, ed è sempre più difficile per le famiglie permetterselo economicamente. Fin da ragazzo, ho organizzato o partecipato a incontri che sensibilizzassero le persone sul tema della libertà di educazione».

L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Scelgo il secondo punto del manifesto, perché oltre a condividerne il merito, è fondamentale come metodo: partire dal sostegno a chi oggi – nonostante tutto – decide di costruire, di generare, di donarsi agli altri. Se vogliamo un’Europa solidale occorre partire da chi già lo è quotidianamente e non seguendo un’idea astratta. Dobbiamo premiare – e non ignorare – chi decide di fare famiglia e supportare le mamme che si trovano da sole davanti alla sfida della maternità. Ogni vita che nasce è figlio di tutti, ciascuno deve sentire questa responsabilità».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«Siamo sull’orlo della terza guerra mondiale. L’Europa è nata per la pace ed è necessario che, ritrovando e perseguendo l’unità su questo fondamentale ideale, sia protagonista nello scenario mondiale, perché la guerra, inutile strage, sia fermata e bandita ovunque. Questo implica un maggior coordinamento europeo in termini di difesa e politica estera. Se, come paesi membri dell’UE, ci dividiamo su questi temi, saremo risucchiati dai conflitti e la pace di cui abbiamo goduto per più di 70 anni sarà solo un ricordo. Occorre ritrovare lo spirito dei padri fondatori: “mai più la guerra!”».

 

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