23/05/2025

Elezioni Amministrative 2025. Intervista al candidato Balladore (Genova)

Stefano Balladore, classe 1965, impiegato presso l’Università degli studi di Genova, candidato alla carica di consigliere comunale a Genova con la lista civica Vince Genova. Ha una moglie e due figlie, ha studiato all’istituto don Bosco a cui deve buona parte della sua formazione culturale e morale. Da vent’anni in parrocchia svolge prevalentemente attività educative all’interno dell’Azione Cattolica.

 

Perché ha deciso di impegnarsi in politica e quali sono i valori fondamentali che la animano e ispirano sia nella vita privata che in quella politica?

«Nel 2012 sono stato candidato alle comunali nella lista civica di Primavera Politica ed ho così avuto modo di vedere sotto una nuova luce, ad un livello ancora più alto, la formazione delle nuove generazioni, come servizio alla comunità. Da allora seguo il percorso diocesano di formazione politica alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa, oltre a partecipare a vari incontri su temi legati al mondo dell’educazione e quindi della famiglia».

L’Italia sta affrontando un drammatico declino demografico. Quali strumenti ha a disposizione un Comune per fare la sua parte e quali proposte concrete sosterrà, se eletto/a, per agevolare le natalità anche garantendo alternative all’aborto?

Tra i vari strumenti penso a: azzeramento liste d’attesa per case popolari attraverso un vasto programma di recupero del patrimonio abitativo edilizio pubblico; Agevolazione IMU per la concessione in locazione di immobili a coppie under 35; Fondo di garanzia per il sostegno all’abitare per la contrazione di mutui per l’acquisto della prima casa; Potenziamento dell’Agenzia sociale per la casa quale strumento di agevolazione dell’incontro tra la domanda e l’offerta di abitazioni nel mercato privato; Potenziamento degli istituti di social housing, coausing e senior housing. Ulteriori azioni a sostegno della famiglia penso a: tariffe agevolate in base ad Isee per accesso ad asili e servizi; Gratuità dei mezzi pubblici per i più giovani; Realizzazione di nuovi asili nido; Agevolazioni e contributi sulla TARI per le famiglie più numerose; Zero liste di attesa negli asili nido»

In che senso, secondo lei, la famiglia è la cellula fondamentale della società? Ci fa l’esempio di una misura sociale e fiscale concreta che sosterrà per agevolare le famiglie, in particolare se numerose e con disabili o anziani a carico?

«Innanzitutto inclusione sociale e supporto alle fragilità, dunque: Aumento dei Centri Servizi per le Famiglie; Supporto ai senza fissa dimora, con accoglienza e reinserimento sociale; Programmi di inserimento lavorativo per persone fragili. Per quanto riguarda la disabilità, invece: uno sportello unico della disabilità, sia fisico che virtuale, per avere un punto unico di contatto con tutte le richieste e i servizi, con personale debitamente formato. L’impegno, una volta riconosciuta la disabilità, ad azzerare gli altri  adempimenti burocratici, creando sinergie con le parti coinvolte in modo che sia l’ente pubblico a intraprendere le iniziative per supportare i cittadini, non il contrario. La realizzazione di pass disabili digitali in modo che non servano più documenti da esporre nelle automobili; Il potenziamento di servizi di assistenza domiciliare; Il sostegno alla lotta contro le barriere visibili e invisibili».

Sapeva che in alcuni Comuni associazioni LGBT o “trans-femministe” tengono corsi di formazione per operatori di nidi e materne per diffondere un approccio “gender fluid” già nella fascia 0-6 anni? Che ne pensa? È pronto/a a difendere la libertà educativa dei genitori vigilando e impedendo che progetti ideologici siano diffusi nelle scuole del suo Comune?

«Sono assolutamente attento al tema e sono fortemente convinto che la formazione dei figli soprattutto su temi cosi delicati e sensibili debba essere secondo i valori della famiglia. Pertanto per quanto mi sarà possibile vigilerò e appoggerò (o promuoverò) iniziative affinché siano  evitati questo tipo di interventi, soprattutto se privi del consenso».

 

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