Annalisa Tardino, classe 1979, Avvocato e parlamentare europeo uscente. E’ ri candaidata per la Lega nella Circoscrizione dell’Italia insulare.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Ho deciso di sottoscrivere i principi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia perché sono valori e principi che hanno accompagnato da sempre la mia attività politica e professionale. Sono convinta che le radici cristiane dell’Europa stiano subendo un attacco dalle élite progressiste che vogliono imporre la propria agenda. La famiglia tradizionale, il diritto alla vita e la lotta alla maternità surrogata sono tutti temi su cui mi sono battuta in Parlamento europeo e in cui credo fermamente».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Durante il mio mandato da parlamentare europeo mi sono battuta più volte a difesa del diritto alla vita. Ho, per esempio, votato contro la risoluzione del Parlamento europeo che ha considerato l’aborto un diritto fondamentale. Pur rispettando la scelta delle donne, non ritengo che l’aborto possa essere considerato un diritto fondamentale. Mi sono anche battuta in aula con votazioni su risoluzioni per mettere fine al mercato dell’utero in affitto, una mercificazione inaccettabile del corpo delle donne».
L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Mi trovo d’accordo con tutti i punti espressi dal manifesto, ma vorrei sottolineare la mia precedente attività a tutela dei minori online durante il mio primo mandato. A maggior ragione, se rieletta, focalizzerò la mia attività parlamentare nel contrastare la iper-sessualizzazione e la iper-digitalizzazione dei minori. I minori vanno tutelati e protetti nell’uso dei social network e delle piattaforme online. Un aspetto particolarmente rilevante del mio lavoro negli ultimi cinque anni è stato il contributo, in qualità di relatrice ombra per il gruppo ID al regolamento che stabilisce norme per la prevenzione e la lotta contro l’abuso sessuale sui minori. Un aspetto su cui continuerò a portare avanti azioni legislative».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?
«Durante il mio primo mandato sono stati tanti e diversi i temi su cui ho concentrato la mia attività: lotta all’immigrazione clandestina, contenimento delle misure “green” portate avanti da un’agenda progressista che non ha mai tenuto in considerazione le priorità dei cittadini e sostegno a settori cruciali per le nazioni del Sud Europa come agricoltura, pesca, sviluppo di infrastrutture e trasporti. Continuerò a battermi su questi temi, per un’Europa che sia più giusta, un’Europa dei popoli e non un’Europa delle ideologie e delle imposizioni dall’alto».
