Giampaolo Vietri, classe ‘75, militare, è candidato alle elezioni comunali a Taranto per il ruolo di Consigliere Comunale per il partito Fratelli d’Italia.Già Consigliere Provinciale, cinque volte consigliere comunale
Perché ha deciso di impegnarsi in politica e quali sono i valori fondamentali che la animano e ispirano sia nella vita privata che in quella politica?
«Sono da sempre stato impegnato in politica, sono un genitore e marito ho sempre creduto nei valori conservatori e della tradizione».
L’Italia sta affrontando un drammatico declino demografico. Quali strumenti ha a disposizione un Comune per fare la sua parte e quali proposte concrete sosterrà, se eletto/a, per agevolare le natalità anche garantendo alternative all’aborto?
«Il Comune può fare la sua parte prevedendo dei bonus per la natalità e delle agevolazioni a 360 gradi che investono le famiglie con figli a carico. Oltre a sostenere tali misura una volta eletto chiederò al sindaco di far posizionare delle culle termiche neonatali nei quartieri più difficili della mia città».
In che senso, secondo lei, la famiglia è la cellula fondamentale della società? Ci fa l’esempio di una misura sociale e fiscale concreta che sosterrà per agevolare le famiglie, in particolare se numerose e con disabili o anziani a carico?
«La famiglia oltre a rappresentare la più importante protezione per qualsiasi persona è la prima è fondamentale cellula della società sul piano educativo e valoriale. E’ importante potenziare tanto i Piani Sociali di Zona a sostegno della popolazione più fragile quanto prevedere sgravi e/o esenzioni tributarie o servizi sociali gratuiti/agevolati».
Sapeva che in alcuni Comuni associazioni LGBT o “trans-femministe” tengono corsi di formazione per operatori di nidi e materne per diffondere un approccio “gender fluid” già nella fascia 0-6 anni? Che ne pensa? È pronto/a a difendere la libertà educativa dei genitori vigilando e impedendo che progetti ideologici siano diffusi nelle scuole del suo Comune?
«Sono pronto a difendere la libertà educativa dei genitori vigilando e impedendo che progetti ideologici siano diffusi nelle scuole e nel mio Comune. Ho già votato in consiglio comunale contro l’adesione del comune alla rete RE.A.DY».