29/04/2025

Elezioni Amministrative 2025. Intervista al candidato Sarra (Trento)

Mauro Sarra, classe 1974, impiegato bancario, è candidato consigliere alle elezioni comunali di Trento nella lista “Prima Trento – Patt”, che si terrano domenica 4 maggio 2025 (primo turno). Sarrà è membro e presidente del Centro di Aiuto alla Vita “Giovanna” di Trento e socio del Centro Studi Rosario Livatino.

 

Perché ha deciso di impegnarsi in politica? Quali sono i valori fondamentali che la animano e ispirano sia nella vita privata che in quella politica?

«Felicemente sposato con due figlie (di 13 e 8 anni), maturità classica e laurea in economia e commercio, lavoro in banca dal 2003. Già dagli anni del Liceo mi sono avvicinato sempre più alle tematiche cattoliche e a quelle inerenti al valore e all’unicità della vita umana, rimanendo inorridito dalle conseguenze delle pratiche abortiste. Così, dopo una prima candidatura cinque anni fa, mi presento in questa seconda candidatura con il proposito di portare dentro la politica gli ideali in cui credo»

L’Italia sta affrontando un drammatico declino demografico. Quali strumenti ha a disposizione un Comune per fare la sua parte e quali proposte concrete sosterrà, se eletto, per agevolare le natalità anche garantendo alternative all’aborto?

«Il declino demografico ha radici più culturali che di tipo strutturale/economico, legate ad es. al progressivo diffondersi della cultura del ’68, della pornografia e, più intimamente, dell’individualismo e nichilismo. Un Comune ha principalmente tre leve e che personalmente sosterrò: culturale, welfare, economico/fiscale. In concreto: organizzare momenti culturali ad hoc (con interventi esperti specifici), promuovere maggiormente i parti anche in anonimato e le adozioni, agevolare gli accessi abitativi (proprietà, locazione), incentivare la creazione di asili nido aziendali».

In che senso, secondo lei, la famiglia è la cellula fondamentale della società? Ci fa l’esempio di una misura sociale e fiscale concreta che sosterrà per agevolare le famiglie, in particolare se numerose e con disabili o anziani a carico?

«Una società per poter stare in piedi e garantire crescita economica deve essere in grado di mettere al mondo figli; in tal senso, la famiglia ha quel ruolo fondamentale di trasmettere alla comunità quella funzione sociale e culturale che le è propria. Per agevolare le famiglie sosterrò misure volte ad una maggiore conciliazione vita familiare e lavorativa, a garantire l’erogazione di contributi legati alla nascita dei figli e al loro mantenimento e basati sul numero di figli, all'assistenza per le disabilità aiutate nel proprio quartiere e possibilmente nel proprio domicilio, coordinando il volontariato già attivo e potenziando anche gli sportelli informativi»

Sapeva che in alcuni Comuni associazioni LGBT o “trans-femministe” tengono corsi di formazione per operatori di nidi e materne per diffondere un approccio “gender fluid” già nella fascia 0-6 anni? Che ne pensa? È pronto/a a difendere la libertà educativa dei genitori vigilando e impedendo che progetti ideologici siano diffusi nelle scuole del suo Comune?

«Ne sono consapevole. Se ben si pensa, questo approccio altro non ha che lo scopo dichiarato di sovvertire la natura umana che è immutabile fin dall’inizio della storia dell’universo (non vi sono altri evidenti motivi)! Dopo aborto, droga ed eutanasia, siamo giunti oramai all’ultima frontiera dell’annientamento della natura umana. La libertà educativa dei genitori va difesa senza esitazione e, a maggior ragione, chi opera a livello comunale non può sottovalutare le drammatiche conseguenze che ne derivano nei contesti in cui tutti i nostri figli crescono e si formano!».

 

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