21/05/2025

Elezioni Amministrative 2025. Intervista al candidato D’Orazio (Ravenna)

Massimo D’Orazio, classe 1966, sindacalista UGL, è candidato alla carica di Consigliere comunale per il Comune di Ravenna per Fratelli d’Italia, alle prossime elezioni amministrative che si terranno i prossimi 25 e 26 maggio

 

Perché ha deciso di impegnarsi in politica (prima esperienza o ricandidatura?) e quali sono i valori fondamentali che la animano e ispirano sia nella vita privata che in quella politica?

«Ho maturato un’esperienza di impegno volontario nella Circoscrizione del Mare di Ravenna, a servizio delle sue frazioni, e successivamente nell’attività sindacale con UGL per la difesa dei diritti dei lavoratori. Questa è la mia prima candidatura al Consiglio comunale, nata dal desiderio di portare in Comune la sensibilità sociale e da cattolico maturata nel tempo a contatto con il territorio e le sue reali esigenze»

L’Italia sta affrontando un drammatico declino demografico. Quali strumenti ha a disposizione un Comune per fare la sua parte e quali proposte concrete sosterrà, se eletto/a, per agevolare le natalità anche garantendo alternative all’aborto?

«San Padre Pio disse: “Il giorno in cui si perderà l’orrore dell’aborto sarà un giorno terribile per l’umanità”. Nei consultori comunali devono entrare associazioni come Pro Vita, con esperti capaci di ascoltare e aiutare alla Vita che esiste e va difesa fin dal momento del concepimento.  Alle madri spaventate serve sostegno vero: aiuti economici, vicinanza, ascolto. L’aborto è un dramma, non una conquista. Educare alla vita è il primo dovere di una società umana»

In che senso, secondo lei, la famiglia è la cellula fondamentale della società? Ci fa l’esempio di una misura sociale e fiscale concreta che sosterrà per agevolare le famiglie, in particolare se numerose e con disabili o anziani a carico?

«Papa Pio XII nel suo messaggio ai giovani sposi del 1942 ricordava che Gesù “santificò le nozze di Cana”, innalzando il matrimonio a simbolo dell’unione tra Cristo e la Chiesa. La famiglia tra uomo e donna è cellula viva e sacra della società. Sosterrò un quoziente familiare comunale che riduca tasse e costi a chi ha figli, anziani o disabili a carico. Anche le case popolari e i contributi sociali devono rispettare questa precedenza. Il Comune deve tutelare chi accoglie la vita, non lasciarlo solo. Le altre e diverse forme di unione possono aspettare»

Sapeva che in alcuni Comuni associazioni LGBT o “trans-femministe” tengono corsi di formazione per operatori di nidi e materne per diffondere un approccio “gender fluid” già nella fascia 0-6 anni? Che ne pensa? È pronto/a a difendere la libertà educativa dei genitori vigilando e impedendo che progetti ideologici siano diffusi nelle scuole del suo Comune?

«È inaccettabile che ideologie gender vengano imposte ai bambini già nella fascia 0-6 anni, senza il consenso dei genitori. La libertà educativa è sacra: ogni progetto scolastico deve essere trasparente. Mi opporrò a ogni forma di indottrinamento e vigilerò perché le scuole -dalla primaria alle superiori - non diventino laboratori ideologici. I figli non sono dello Stato: sono dei genitori».

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