Gianvittorio Domini, avvocato del Foro di Genova, 49 anni, candidato alla carica di consigliere comune nella città di Genova con la lista “Uniti Per la Costituzione – Mattia Crucioli Sindaco”, in rappresentanza del Partito Riconquistare L’Italia. Da quasi dieci anni milita in Riconquistare L’Italia per la quale si è candidato in coalizione con altri partiti sotto la denominazione di Italia Sovrana e Popolare alle ultime elezioni politiche per il Senato della Repubblica e prima di allora, sempre per Riconquistare L’Italia, si è candidato alle elezioni Regionali della Liguria.
Perché ha deciso di impegnarsi in politica (prima esperienza o ricandidatura?) e quali sono i valori fondamentali che la animano e ispirano sia nella vita privata che in quella politica?
«Fortemente impegnato nel terzo settore, attualmente presiedo l’Associazione ProgettoLimes che si occupa di promuovere e valorizzare la cultura archeologica specie romana attraverso la cultura del viaggio lento e sostenibile; da oltre 15 anni sono membro dei Lions (Distretto 108 I A 2) insieme ai quali ho contribuito a realizzare una struttura ambulatoriale dedicata alla prevenzione dei difetti della vista nella prima infanzia tutt’oggi attiva, in collaborazione con la ASL 4 Liguria. Mi sono avvicinato alla politica ai tempi dell’Università in forza della mia appartenenza all’associazione dei Giovani lettori de “Il Giornale” fondata da Indro Montanelli che è stata per me un’esperienza profondamente formativa».
L’Italia sta affrontando un drammatico declino demografico, mentre sappiamo che la famiglia è la cellula fondamentale della società. Dall’altra parte, però, in alcuni Comuni associazioni LGBT o “trans-femministe” tengono corsi di formazione per operatori di nidi e materne per diffondere un approccio “gender fluid” già nella fascia 0-6 anni. Per questi temi, quali strumenti ha a disposizione un Comune per fare la sua parte per agevolare le natalità anche garantendo alternative all’aborto? Quale invece un esempio di misura sociale e fiscale per agevolare le famiglie e quale il suo impegno per difendere la libertà educativa dei genitori vigilando e impedendo che progetti ideologici siano diffusi nelle scuole del suo Comune?
«Ho maturato nel corso degli anni una profonda convinzione che sia doveroso tornare a fare politica e che sia compito della politica tornare al centro degli interessi della società civile e ho trovato in Riconquistare l’talia una casa politica con un grande ideale e obiettivi importanti. Riconquistare l’Italia è stato il primo partito a votare in seno alla propria assemblea un impegno univoco contro la pratica dell’utero in affitto e la maternità surrogata; mozione che ho sostenuto e votato convintamente.
Il mio impegno a livello locale, se eletto, sarà quello di portare avanti la battaglia del mio partito contro questa pratica e di promuovere a tutti i livelli la tutela della vita fin dal concepimento, dell’assistenza alla maternità fin dall’inizio della gravidanza e dell’infanzia con particolare attenzione ai temi della libertà educativa e della tutela della disabilità, tema quest’ultimo che mi vede coinvolto in prima persona in quanto genitore di un bambino con disabilità grave».