19/01/2022 di Luca Marcolivio

Elezione Metsola. Basso (Lega): «Rafforza le posizioni pro life all’Europarlamento»

L’elezione a presidente del Parlamento Europeo di Roberta Metsola, avvenuta ieri mattina, rappresenta sicuramente una svolta, anche se forse non a trecentosessanta gradi. Tra gli eurodeputati d’opposizione che guardano con favore alla quarantatreenne maltese, c’è Alessandra Basso (Lega – Identità e Democrazia), che, contattata da Pro Vita & Famiglia, si è espressa su questo passaggio importante nella storia recente dell’Unione Europea. Se è vero che la composizione dell’emiciclo di Strasburgo rimane la stessa, ha osservato l’europarlamentare leghista, determinate istanze ultraliberal avranno ora vita meno facile, mentre, al contrario, le posizioni di chi crede nella vita e nella famiglia troveranno verosimilmente più spazio e più ascolto.

 

Onorevole Basso, ritiene che l’elezione di Roberta Metsola a presidente dell’Europarlamento rappresenti una svolta?

«Sono convinta di sì, non possiamo permettere che i vertici del Parlamento Europeo possano essere nelle mani di sinistra estrema e verdi, con le loro posizioni illiberali e le proposte folli in tema green. Speriamo che con questa nuova presidenza si dia un taglio al cordone sanitario e ci auguriamo che vengano rispettati i diritti di tutti, come succede in ogni istituzione democratica. Non possiamo permettere che vengano nuovamente ignorate le voci di milioni di cittadini».

Cosa apprezza di più della nuova presidente?

«Ovviamente le posizioni a favore della vita e della famiglia, tanto contestate da una certa parte dell’Emiciclo. Temi ai quali sono particolarmente vicina. Sarà più facile, in questo modo, poter difendere le nostre tradizioni e la nostra cultura, impedendo così alla sinistra di continuare con il proprio impegno a omologare l’Europa secondo i loro canoni di autoproclamato progressismo. Apprezzo anche il suo impegno al contrasto al traffico di esseri umani e all’immigrazione clandestina».

Ritiene che le posizioni sono decisamente pro-life e pro-family della Metsola possano orientare le agende dell’Europarlamento nell’immediato futuro?

«Penso sia troppo presto per dirlo, dopotutto i numeri del Parlamento Europeo rimangono gli stessi. Noi continueremo a lavorare e combattere per i diritti alla famiglia e il diritto alla vita e speriamo che, viste le posizioni della Metsola, le nostre istanze vengano ascoltate. Senza i preconcetti ideologici della sinistra sarà più facile portare ad un vero dibattito queste questioni. Sarà comunque una strada in salita perché la sponda della sinistra resta molto numerosa in Parlamento e, come abbiamo visto in questi primi due anni e mezzo di legislatura, usano tutte le armi a loro disposizione per bloccare le proposte di buonsenso che arrivano da noi. Ma con questa elezione, certamente il Parlamento Europeo ha perso molto della sua carica progressista: è bene che tutte le voci vengano ascoltate».

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