E’ Il primo attore di colore e dichiaratamente gay ad aver vinto un Emmy Award, ha tutte le carte in regola per entrare nel filone del “politicamente corretto”, ma la ciliegina sulla torta è che ora Billy Porter arriva al cinema vestendo niente di meno che i panni della fata madrina nella live-action di Cenerentola.
In realtà Porter non è nuovo a questi “travestimenti”: provocatoriamente sfila spesso ai grandi eventi come i Grammy Award, sfoggiando vestiti da sera, lunghi, scollati e iper femminili. Ma stavolta si è deciso, evidentemente, ad andare oltre ogni immaginazione inventando una fata madrina “genderless”.
Come ha dichiarato Porter stesso: “Stiamo immaginando questo personaggio come se fosse privo di genere, o almeno è così che io lo sto interpretando. Ed è davvero potente”, ha inoltre aggiunto che si tratterebbe della rielaborazione di una fiaba classica per le nuove generazioni e che i bambini sarebbero pronti. E noi invece ci chiediamo se davvero una simile “invenzione” farà presa sui bambini: una fata madrina “genderless”, peraltro interpretata da un attore dai tratti squisitamente marcati e mascolini, un omone alto e robusto, il cui aspetto poco si confà col personaggio. Inoltre quello della fata madrina, è un personaggio che simboleggia il senso materno e la capacità di accudimento tipico, appunto, delle madri che difficilmente potrà essere interpretato da un uomo.
Al botteghino vedremo chi ha ragione, a riguardo, noi o chi la pensa come Porter che peraltro, crede di potersi fare portavoce di tutti i piccoli spettatori, senza calarsi nei loro di panni, prevedendo o immaginando il loro “spiazzamento”, al punto da avere l’ardire di affermare “perché sono sempre e solo gli adulti che rallentano l’evolversi delle cose”. Sarà veramente così? Lo scopriremo molto presto, numeri alla mano.
di Manuela Antonacci