25/10/2022 di Giuliano Guzzo

Ecco come si costruisce e si diffonde una fake news sull’aborto

Perché chi difende l'aborto non ha il coraggio di difenderlo per quello che è e spaccia fake news? Perché chi difende l'autodeterminazione della donna mistifica continuamente quello che l'aborto realmente è, di fatto ingannando la donna? Sono domande che sorgono spontanee quando ci si imbatte nelle bufale che, proprio sull’aborto, non sono di certo una novità.

Dalle esagerazioni sugli aborti clandestini che venivano effettuati prima della legalizzazione della pratica – veri e propri numeri in libertà - fino alla negazione dell’umanità del nascituro (verità biologica, non certo di fede), il repertorio al riguardo è tristemente ampio; proprio per questo ci si aspetterebbe che nessuno avverta più il bisogno di arricchirlo ancora. Invece così non è.

Lo prova è quanto ha pubblicato The Vision sui propri canali social e Instagram in particolare – prontamente ripreso da Chiara Ferragni, la principale influencer italiana – a proposito di ciò che verrebbe «espulso in un aborto entro le 10 settimane. Non manine e piedini come mostrano gli anti-abortisti». Accompagnano questa scritta una carrellata di foto, che hanno la pretesa di mostrare i prodotti di un aborto a 4, 5, 6, 7, 8 e 9 settimane. Peccato che siano scatti provenienti sì da un articolo della testata inglese The Guardian, ma il quale a sua volta – attenzione – le ha pescate da un portale internet apertamente pro aborto, che di fatto ha come call action «prendere appuntamento» per poi indirizzare le donne a trovare un medico che le possa aiutare a interrompere la gravidanaza. Infatti, come scrive lo stesso post di The Vision, le foto sono state realizzate dal MYA Network e, anche in questo caso in modo falso e tendenzioso, si parla di «network di medici e professionisti sanitari creatosi durante la pandemia», quando invece si tratta di una realtà abortista e che, appunto, spinge per fornire aborti alle donne.

Basterebbe già questo per comprendere l’equidistanza, si fa per dire, di certe fonti e la fondatezza del presunto scoop per smascherare le finte «manine e piedini» che «mostrano gli anti-abortisti». Ma non è finita. Sì, perché a seguito dell’immagine pubblicata (e rilanciata a milioni di follower dalla citata reginetta italiana di Instagram, che alla verifica delle fonti non pare tenere particolarmente), in tanti si sono subito accorti di come essa fosse quanto meno fuorviante.

Al punto che The Vision stesso, sul proprio profilo, dopo tre giorni è stato costretto a correre ai ripari modificando il post (ma non l’immagine). Così viene ammesso, per esempio, che quelle foto mostrano «i tessuti fetali espulsi durante l’aborto se effettuato nelle prime dieci settimane, ripuliti dal sangue» e soprattutto dall’embrione. E non solo. In realtà quelle foto non ritraggono – appunto – l’embrione, né dunque un bambino nel grembo materno che, davvero (!), ha manine e piedini, ma la “sacca” che si crea al momento del concepimento e che permette poi al feto di svilupparsi.

In altre parole: si tratta di una fake news ritoccata e creata ad arte! Ma allora che senso ha lasciare non modificata la scritta su una immagine – che colpisce molto più del testo che la accompagna, per ovvie ragioni – se quelli esibiti sono «i tessuti fetali espulsi» e debitamente «ripuliti dal sangue» e soprattutto dall’embrione? Vallo a capire.

Inoltre, la vicenda è stata caratterizzata da un altro elemento, che ne ha smascherato la falsità: la valanga di critiche che sotto il post di The Vision sono apparse a firma, udite udite, di utenti dichiaratamente pro aborto! «Sono un medico e pro-aborto», scrive un utente, «ma a 9 settimane non si vede questo. E voi […] a ripostare questa roba senza nemmeno capirla o magari provare a capirla leggendo i testi di medicina e informandovi voi stesse (non gli altri), forse fareste bene a limitarvi a fare i fit check. No?».

Poco sotto anche il commento di una utente che dice di essere una ginecologa: «Queste foto non rappresentano embrioni! Non fate disinformazione, non è corretto! A 9 settimane un embrione si muove, a 10 ha gambe e braccia. A 13 settimane con l’isterosuzione si tira già dall’utero a pezzetti. L’interruzione di gravidanza – secondo questa utente - è una legge giusta, che non va toccata e un diritto delle donne che devono essere però informate in maniera corretta e coerente e non raccontando balle!». Altro commento: «Non è assolutamente vero! Questo post è fuorviante. Sono una strumentista in sala operatoria e posso assicurarvi che non è questo ciò che vediamo!».

E ci sono ancora altri commenti, soprattutto di chi scrive di aver abortito o aver subìto un aborto spontaneo, e che ammette che ciò che si vede nelle immagini di The Vision non corrisponde assolutamente a realtà. Dunque la fake news smascherata da donne pro-aborto o che comunque un aborto lo hanno vissuto sulla propria pelle. 

A questo punto si potrebbe benissimo continuare riportando altri commenti di questo tenore, se non emergesse già da questi una verità lampante: le fake news, come ammonisce la saggezza popolare, hanno sempre le gambe corte. E oltre a noi di Pro Vita & Famiglia e ai moltissimi commenti sui social, è stata anche la realtà Equality for All a smascherare la disinformazione di The Vision. Con una serie di slides - e video - su Instagram (che trovate qui), ha confutato la propaganda abortista con il semplice uso della scienza e della medicina.

Dunque davvero le fake news hanno le gambe corte e quando le si confeziona in modo esagerato, quelle stesse gambe diventano cortissime. E a farlo notare arriva perfino chi, in teoria, dovrebbe darti ragione, ma davanti a panzane troppo grandi non se la sente. Giustamente.

ABORTO: QUELLO CHE NON VI HANNO MAI MOSTRATO (ATTENZIONE! IMMAGINI FORTI NON ADATTE A PERSONE PARTICOLARMENTE IMPRESSIONABILI)

 

 

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