16/04/2016

“Due mamme” più stressate di una mamma e un papà

Un  nuovo studio condotto su ragazzi dai  6 ai 17 anni cresciuti con ‘due mamme’ è stato presentato come la prova definitiva che non c’è differenza tra il crescere con un padre e una madre e il crescere con due lesbiche.

Mark Regnerus, professore associato di sociologia all’Università del Texas, ad Austin, ricercatore associato al Population Research Center, e decano all’Austin Institute for the Study of Family and Culture, in un articolo su The Public Discourse lo smonta pezzo per pezzo.

E soprattutto evidenzia un clamoroso autogol dei sostenitori delle “famiglie” arcobaleno: le coppie lesbiche risultano statisticamente molto più arrabbiate, irritate e frustrate per i cattivi comportamenti dei loro figli, di quanto lo siano le coppie formate da un padre e una madre.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics, è basato sul Censimento della salute dei bambini svolto tra il 2011 e il 2012 (censimento condotto su quasi 96 mila famiglie). Su 96.000 coppie, Regnerus restringe il campo d’indagine a 95 coppie di genitori con figli, che vengono confrontate con 95 coppie lesbiche con bambini (checché se ne dica, sono figli al massimo di una delle due donne).

Già questo dimostra quanto sia difficile trovare coppie lesbiche stabili con bambini. Tutti i dati sulle famiglie omoparentali sono decisamente gonfiati (in America come in Europa). l’unico luogo dove si trovano a iosa ‘splendide famiglie’ arcobaleno è al cinema e alla TV.

Comunque è un dato insufficiente a un’indagine statistica affidabile.

E’ curioso, poi, dice Regnerus, che gli intervistatori abbiano posto queste tre domande per rilevare lo ‘stress genitoriale’. “Quanto spesso, nell’ultimo mese , avete:

– provato la sensazione che star dietro al vostro bambino sia più difficile che star dietro alla maggior parte dei bambini della stessa età;

– provato la sensazione che il bambino fa cose che  sa che veramente vi danno fastidio;

provato rabbia verso il vostro bambino”.

Mark Regnerus_famiglia_due mamme_omogenitorialita_omoparentale_bambini
Mark Regnerus

Questi indicatori esprimono semplicemente quanto le ‘due mamme’ si arrabbiano con i ragazzini. I ricercatori rilevando un maggior ‘stress parentale’ delle coppie lesbiche, ammettono semplicemente che esse sono più inclini a litigare con i ragazzini, che non le coppie di genitori (veri).

Gli autori, poi, non possono fare a meno di affrontare la questione se l’irritazione delle ‘due mamme’ con i bambini possa dipendere dall’assenza del padre. Ma, poiché secondo i dogmi proclamati dall’ideologia omosessualista, il padre non serve perché ‘basta l’amore’, la mancanza del padre non viene neanche nominata. Si chiedono soltanto se lo sperma usato per far concepire il bambino sia di un soggetto conosciuto o sconosciuto e se ciò sia influente nel valutare il comportamento del ragazzino...

Il censimento cui hanno attinto i ricercatori è fonte di un sacco di indicatori: successi scolastici, frequenza e successo nello sport, attività di volontariato, ore di sonno, lettura, bullismo attivo o passivo, dipendenza dai media, depressione... eppure nessuna di queste voci è stata indagata dal nuovo studio pro ‘due mamme’: sono andati a verificare solo il livello di buona salute dei minori interessati. Chissà come mai...

Inoltre, anche questa volta, il benessere dei figli viene valutato in base a quanto dichiarano i genitori. Avranno risposto oggettivamente? Sinceramente? Le domande sul benessere di una persona si fanno chiedendo alla persona interessata, di solito...

Infine, Regnerus ribadisce che nessuno pretende di dimostrare che tutti i bambini che crescono con coppie gay siano infelici. Anche perché non sarebbe vero. Sappiamo bene che ci sono bambini ‘forti’ che crescono bene anche in ambienti a rischio, e bambini ‘fragili’ che crescono con problemi anche in famiglie amorevoli. Quello che le statistiche a tutt’oggi dimostrano, con buona pace di tutti i bugiardi che dicono il contrario e di quelli che abboccano alle loro bugie, è che mediamente, nella maggioranza dei casi, l’ambiente migliore per crescere dei figli è una famiglia composta da un padre maschio e una madre femmina. 

Conclude poi: “La gente pensa che io ce l’abbia contro la comunità LGBT. Non è vero. Io sono indignato con quella pseudo scienza che si rifiuta di procedere con onestà”. Ce l’ha con coloro che servono le mode e le potenti lobby che le sostengono. “Posso essere impopolare: ma circa i vantaggi comparativi delle famiglie stabilmente sposate con una mamma e un papà, per i  bambini, non mi sbaglio. Ci vorrà ancora più di fumo, più specchietti per le allodole,  maggior retorica sfuggente per silenziare questa  robusta verità empirica“.

Fin qui Regnerus, la scienza statistica e la sociologia. Altri – modestamente – col buon senso e la ragione naturale erano arrivati alle stesse conclusioni.

Francesca Romana Poleggi

PS: Per un’analisi dello studio condotto da Regnerus – che ha intervistato i ragazzi e gli adulti cresciuti con coppie omosessuali – si può guardare qui. Noi ne avevamo parlato già qui e qui.

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