08/11/2019

Dottoressa imbavagliata, spiegava i pericoli del gender

Era diventato ormai famoso il video in cui la Dott.ssa Michelle Cretella, pediatra e direttore esecutivo dell'American Academy of Pediatricis, spiegava i pericoli che corrono i bambini a cui viene inculcata l’ideologia gender.

Ma, come ha annunciato Life Site News, il video sarebbe stato censurato «per aver violato la politica di YouTube sull'incitamento all'odio». The Daily Signal ha riportato il discorso della dottoressa.

«I nostri corpi dichiarano il nostro sesso. Il sesso biologico non è assegnato. Il sesso è determinato al concepimento dal nostro DNA e viene stampato in ogni cellula del nostro corpo. La sessualità umana è binaria. O hai un normale cromosoma Y, e ti sviluppi come maschio, o non lo fai, e ti svilupperai come femmina. Ci sono almeno 6.500 differenze genetiche tra uomini e donne. Gli ormoni e la chirurgia non possono cambiare questo».

Evidentemente, se enunciare oggi queste evidenze scientifiche non è consentito, tanto meno lo sarà affermare quanto spiega in seguito la dottoressa: «Indottrinare tutti i bambini dall’età prescolare in avanti con la menzogna che potrebbero essere intrappolati nel corpo sbagliato distrugge le basi del verificare la realtà di un bambino. Se non possono fidarsi della realtà dei loro corpi fisici, di chi o di cosa possono fidarsi?». Questo privare i bambini del conoscere la verità su sé stessi li getta inevitabilmente in una confusione tale da sentirsi privi di identità e, in questo contesto, l’intervento dell’adulto può essere determinante.

Un buon sostegno psicologico può aiutare i bimbi ad apprezzare il proprio corpo, considerato che, come spiega la dottoressa, la stragrande maggioranza dei bambini con disforia di genere la perde al subentrare della pubertà, oppure li si può spingere al “cambio” del sesso, con tutto ciò che comporta: castrazione chimica, sterilizzazione permanente di molti di loro, cure ormonali «che li mettono anche a rischio di malattie cardiache, ictus, diabete, cancri».

Ebbene, chi tutela di più la libertà di questi piccoli? Chi li espone ad una scelta così pericolosa e con non poche conseguenze negative o chi li aiuta ad apprezzarsi per come sono senza, dunque, spingerli a cambiare?

 

di Luca Scalise
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