13/11/2017

Donne e bambini discriminati dall’aborto

Un caro amico della Comunità Papa Giovanni XXIII, Andrea Mazzi*, che spesso ha contribuito alla Redazione della nostra rivista mensile, Notizie ProVita, ha raccolto la sua esperienza sul campo,  15 anni di aiuti alle donne incinte in difficoltà, in un libro: “Indesiderate – Storie di ordinarie discriminazioni di donne e bambini in una società abortista”,  editore Sempre.

Con il permesso dell’autore, vi proponiamo l’introduzione al libro scritta da Lucia Bellaspiga, giornalista di Avvenire.

A 40 anni dalla legalizzazione dell’aborto, c’è chi festeggia la 194 come “tappa fondamentale per la liberazione delle donne”. Anzi vorrebbe un’ancora maggior diffusione e liberalizzazione della crudele pratica. ProVita, invece,  vi invita a sottoscrivere la petizione affinché si spieghi alle donne quanto l’aborto sia dannoso, anche per loro stesse: questo libro completa il discorso dimostrando, con esperienze di vita vissuta che – subito dopo i bambini innocenti uccisi – le vittime dell’aborto e della ideologia abortista sono anche le donne.  Altro che “liberate”.

Redazione


indesiderate_donne_Mazzi_abortoParlare di aborto imbarazza. Oggi è un tema tabù, un argomento che si evita nelle conversazioni normali, uno di quei temi, come la morte, che è proibito affrontare.
Così tutto va avanti come se nulla fosse, come se quasi 100.000 aborti all’anno in
Italia “a norma di legge” non fossero un problema [senza contare i milioni di cripto – aborti causati dai contraccettivi, e senza contare le vittime della fecondazione artificiale...NDR] .

L’autore è entrato in questo mondo sconosciuto, mettendosi a fianco di chi vive il dramma, ed ha scoperto «l’abisso che separa la teoria dalla realtà».
Un mondo «di donne vessate, umiliate e ricattate. Di aiuti solo sulla carta. Di profonde
solitudini, di un mare di indifferenza».

Pagina dopo pagina questo libro sgretola i luoghi comuni che circondano il tema dell’aborto, ci fa divenire consapevoli, ci rende impossibile rimanere indifferenti.
«Questo libro indispensabile non propina opinioni ma racconta i fatti. I fatti, questi sconosciuti. È grazie all’ignoranza dei fatti che un Paese civile come il nostro può serenamente uccidere in silenzio centomila bambini ogni anno, in modo legale dunque “lecito”».

*Andrea Mazzi, modenese, è sposato, ha due figli e di professione fa l’ingegnere. Attivo fin da giovane sui temi della pace e dell’impegno a favore dei poveri nel Sud del mondo, dal 1991 è membro della Comunità Papa Giovanni XXIIIdal 2000 ha iniziato ad incontrare le donne che si trovano in difficoltà a portare avanti una gravidanza. Ha così scoperto che anche qui ci sono vittime inermi e soprusi, nell’indifferenza generale. E ha deciso di raccontarlo in questo libro.

Per acquistare il libro si può cliccare qui.

 


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