21/12/2020

Di nuovo “Un Dono per la Vita” a sostegno di madri e famiglie in difficoltà

Alla fine di questo 2020, con l’avvicinarsi del Natale, torna l’iniziativa “Un Dono per la Vita”, di Pro Vita & Famiglia, che proprio oltre un anno fa, nel settembre del 2019, è nata per aiutare genitori e madri in difficoltà economiche o sociali.

Come ormai di consueto, quindi, questo pomeriggio sono stati consegnati – nella sede romana di Pro Vita & Famiglia e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza anti-Covid – un kit col passeggino (in particolare il Trio con appunto il passeggino stesso, la navicella e l'ovetto cioè il seggiolino auto) oltre ad una scorsa di pannolini, ciucci e biberon per aiutare le famiglie a far fronte ai circa 1500 euro che di media si spendono in Italia per far fronte, solo nel primo periodo, alla nascita di un figlio. A ricevere il “Dono per la Vita” 10 famiglie in totale, tra le quali una madre sola e in difficoltà economica –in attesa del suo primo figlio – e due famiglie provenienti dall’estero, in particolare una coppia originaria dell’Europea dell’est e una del Sudamerica. Tutte persone con storie, situazioni e condizioni diverse ma tutti bisognosi di una mano tesa.

Come la storia di Luca e Valeria, in attesa del loro primo figlio che arriverà  ad Aprile. “Se non fosse stato per questa emergenza economica – racconta Luca – non avremmo avuto problemi e invece la crisi che è scaturita dal Covid si è ripercossa pesantemente in ambito lavorativo”. I doni di Pro Vita & Famiglia si sono rivelati quindi fondamentali per prepararsi ad accogliere una nuova vita all’interno della famiglia. “Senza il loro aiuto – spiega – non saprei proprio come avremmo fatto anche e soprattutto perché dalle istituzioni e dalla politica c’è solo silenzio in questo momento. Realtà come questa – sottolinea – pensano direttamente ai fatti. Io ho avuto la fortuna di conoscerla tramite mio fratello, ci hanno chiesto ciò di cui avevamo bisogno, ci hanno detto cosa potevano procurarci e donarci e lo hanno fatto. I politici – denuncia Luca – fanno troppi giri di parole ma poi difficilmente aiutano nel concreto le famiglie”.

Oppure la situazione di Miriam e Paolo, una giovane coppia di Perugia già in attesa del terzo figlio, che si sostiene solo grazie all’assegno di ricerca di quest’ultimo. “Il contratto di mio marito – spiega Miriam – è annuale e ogni anno viene bandito il concorso che quindi va superato per assicurarsi un altro anno di lavoro. Praticamente è come se fosse uno studente e con ciò che viene dato alla ricerca il nostro Isee è molto basso. Le istituzioni fanno qualcosina e si spera si muova qualcosa con quello che c’è in progetto per il prossimo anno, ma non è mai abbastanza soprattutto per chi ha più di un figlio”. Come racconta la giovane madre “oltre al bonus bebè ciò che lo Stato dà è davvero molto poco e lo si può ottenere solo dopo la nascità del figlio, quindi se non fosse stato per questa iniziativa avremmo dovuto fare ricorso ad altri aiuti o a un passeggino di seconda o terza mano per nostro figlio”.

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