03/01/2022 di Luca Volontè

DAL MONDO – Peru sempre più nella morsa Lgbt, ma i genitori si ribellano

Gli ultimi mesi del 2021 appena finito hanno visto una coalizione di partiti di sinistra vincere le elezioni politiche e presidenziali in Perù e, nonostante il Presidente Castillo avesse dichiarato più volte la sua chiara opposizione ad aborto e all’iideologia LGBTI, le cose stanno cambiando in peggio.

Ad ottobre scorso, infatti, con la nomina a capo del Governo di Mirtha Vásquez, avvocato, femminista e sostenitrice dell'aborto, il paese prendeva già una brutta piega. La Vásquez è un avvocato di professione, deputata del partito di sinistra ‘Frente Amplio’ per il periodo parlamentare 2020-2021 e presidente del Parlamento dal novembre 2020 a luglio 2021. Nel novembre scorso, vari gruppi che rappresentano i genitori in Perù hanno però reagito e denunciato che il Ministero dell'Educazione (MINEDU) aveva pubblicato una "Guida per implementare un'educazione sessuale completa" senza che fosse avvenuto alcun confronto né una la loro partecipazione alla decisione, come invece previsto dai diritti costituzionali.

La direttrice di ‘Asociación Origen’, Giuliana Caccia, aveva denunciato sulle sue reti social le azioni del governo del presidente Pedro Castillo ed a queste critiche si erano unite diverse organizzazioni, gruppi e leader pro-famiglia di tutto il paese. "Il MINEDU ha sviluppato le linee guida, la guida per l'attuazione e, presumibilmente, i contenuti dell'ESI (Educazione Sessuale Comprensiva) in un processo che non ha coinvolto la partecipazione dei genitori, violando un diritto fondamentale", aveva denunciato Caccia sul suo account Twitter.

In questi giorni a cavallo con il nuovo anno, a dimostrazione che il popolo e i genitori peruviani non consentiranno l’indottrinamento dei propri figli, due associazioni che rappresentano i genitori hanno lanciato una campagna di firme per chiedere al ministro dell'Educazione di non permettere la "violazione del diritto dei genitori di assicurare che i loro figli ricevano un'educazione conforme ai loro principi e valori".

La campagna di firme, lanciata già un mese fa da "Asociación Origen" e "Promujer y Derechos Humanos”, è indirizzata non solo al capo del Ministero dell'Educazione, Carlos Gallardo, ma anche ai deputati Esdrás Medina e Alex Paredes, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Educazione del Congresso. I firmatari chiedono al ministro "di non violare concretamente il diritto costituzionale dei genitori di assicurare ai loro figli un'educazione conforme ai loro principi e valori".

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