«Pro Vita & Famiglia accoglie con grande soddisfazione il provvedimento del Governo, promosso dal Ministro Valditara, che obbliga le scuole a chiedere il consenso informato dei genitori sulle attività inerenti la sessualità, limitando la trattazione di tali temi nelle scuole dell’infanzia ed elementari ai soli programmi ministeriali di scienze e biologia. Il diritto di ricevere in anticipo i dettagli dei progetti aiuterà i genitori a impedire che attivisti LGBT e collettivi trans-femministi portino in classe teorie antiscientifiche su genere fluido, cambio di sesso, bagni neutri e Carriere Alias, difendendo i loro figli dalla ‘colonizzazione ideologica del Gender’ denunciata dal compianto Papa Francesco. Chiediamo al Parlamento una rapida approvazione del provvedimento promosso oggi dal Governo».
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, commenta il progetto presentato oggi dal Governo su iniziativa del Ministro Valditara, che obbliga le scuole a chiedere il consenso preventivo dei genitori per le attività extracurricolari o di ampliamento dell’offerta formativa inerenti la sessualità, informandoli su finalità, temi e relatori esterni - che dovranno presentare specifiche qualifiche scientifiche o accademiche - e garantendo attività alternative per gli esonerati. Pro Vita & Famiglia aveva lanciato già a febbraio la campagna “Mio Figlio No. Scuole Libere dal Gender” per una legge a tutela della libertà educativa comprensiva del consenso informato, strumento sostenuto – secondo un sondaggio Noto – dall’83% degli italiani. Le petizioni della Onlus contro l’ideologia gender hanno raccolto negli ultimi anni oltre 230.000 firme.