10/05/2023

Convenzione Istanbul. Basso (Lega-ID): «Gender mascherato da lotta alle violenze»

«Dovremmo tutti concentrarci su soluzioni concrete e decisive per fermare la violenza sulle donne. La Convenzione di Istanbul non è però la risposta che noi tutti auspicheremmo». Sono le prime parole che ci arrivano dall’eurodeputata Alessandra Basso, della Lega-ID, e unica parlamentare, tra i firmatari del nostro Manifesto Valoriale, ad aver votato contro la ratifica della Convenzione di Istanbul.

«In che modo - spiega Basso non appena finita la votazione - includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado temi quali “i ruoli di genere non stereotipati", in poche parole l'ideologia gender, potrà mai impedire che una bambina, una ragazza o una donna venga fatta oggetto di violenze fisiche, sessuali, psicologiche o economiche?».

«Onestamente - prosegue - a una donna violentata, a una bambina infibulata, a una ragazza fatta oggetto di bullismo su internet non credo interessi particolarmente che nelle scuole vengano distribuiti materiali didattici di propaganda Lgbtq. Insegniamo piuttosto il rispetto per gli altri e in particolare per le donne, che ancora subiscono gli effetti di retaggi culturali e sociali di grande arretratezza. E forniamo un pronto riscontro da parte delle autorità: in quante infatti rinunciano a denunciare per la lentezza delle risposte o per il timore di ripercussioni in attesa di adeguate misure? In Italia, grazie al lavoro della Lega, che ne è  stata promotrice, possiamo contare sul Codice Rosso e da pochi giorni sul Codice Rosso "rafforzato", approvato dal Senato. È proprio questo il tipo di risposta, concreta e sostanziale, che ci farà tendere verso l'unico numero accettabile di vittime di violenza di genere: zero».

«La Convenzione di Istanbul - conclude - ha invece perduto lo scopo originario di lotta alla violenza sulle donne per divenire strumento di una strisciante imposizione dell'agenda Lgbtq. E ciò è inaccettabile»

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