01/04/2021 di Manuela Antonacci

Contri, ex consigliere Rai, a La Verità: «In televisione c’è un’overdose Lgbt»

Alberto Contri, pubblicitario, già consigliere Rai, poi amministratore delegato di Rainet, attualmente docente di comunicazione sociale, ha diretto per vent’anni la fondazione Pubblicità Progresso e sa bene di cosa parla. Conoscendo perfettamente l’andazzo di certe agende mediatiche studiate e imposte nelle reti televisive, ha denunciato, in un’intervista rilasciata a La Verità e a firma di Giulia Cazzaniga: “Siamo arrivati al punto che se dici che solo la procreazione tra uomo e donna è naturale vieni attaccato con violenza. Verbale nel mio caso”.

Egli stesso, infatti, ha provato sulla sua pelle tutta la violenza ideologica del pensiero unico. In un recente passato, come dichiara a La Verità, è stato massacrato online, per ben tre mesi da troll, solo per aver detto che i bambini nascono da un uomo e da una donna.

Una situazione grave e incredibile che lo ha portato addirittura a creare i “Gru” “Gruppi di resistenza umana” per formare, attraverso una serie di conferenze sull’argomento, una rete di persone che continuino a conservare una certa lucidità su queste tematiche. Come lui stesso racconta, nel girare l’Italia, ha conosciuto una serie di professionisti di alto livello che vengono isolati dal sistema perché cercano di difendere certe evidenze.

Per questo, di fronte alla proposta di legge firmata da Zan, replica che se dovessero approvare una legge contro l’omofobia, chiederebbe a gran voce, anche una legge sull’eterofobia, perché chiunque difenda la famiglia naturale oggi, diventa bersaglio di insulti di ogni tipo. E, anzi, in questo ddl intravede un grande rischio “Se passa porta ad una dittatura del pensiero. Tra le pieghe della legge c’è il finanziamento ai corsi sulla diversità, un cavallo di Troia dalle proporzioni gravissime per la teoria del gender […] qui si vuole imporre un pensiero culturale, rischia di passare la dittatura della tolleranza”. Un’operazione ideologica che, come sottolinea Contri, si è tradotta in un’operazione mediatica, in cui non si perde mai occasione per fa prevalere il dogma LGBt, una vere e propria overdose televisiva, di certe tematiche

E a proposito delle ripercussioni che la fluidità di genere ha nel campo dell’economia, sottolinea come tutto questo porterà anche risultati pratici disastrosi: “Mi chiedo a chi venderanno i loro prodotti le multinazionali che fanno spot sulla famiglia tradizionale, se un giorno nessuno avrà più figli”.

Insomma, uno tsunami antropologico che si cerca di imporre per legge, una legge che, considerati gli effetti nefasti, in ogni campo dell’umano, conclude Contri “è oscurantista per natura”.

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