29/05/2015

Consiglio provinciale di Trento: discussione ddl omofobia rinviata al 2016

E’ notizia del 26 maggio scorso che il Presidente Bruno Dorigatti ha presentato ai capigruppo del Consiglio Provinciale di Trento una proposta di programma dei lavori fino alla prima metà del 2016. Nel programma è previsto anche il ritorno in aula del tanto discusso ddl omofobia, ma solo nei primi mesi del prossimo anno.

Sono dunque momentaneamente sospese le trattative per questo disegno di legge contro l’omofobia che il centro-sinistra trentino, formato anche da partiti a loro detta “tradizionalisti”, stava cercando di far passare sotto un manto di silenzio per evitare la contestazione dei suoi stessi elettori.

Durante le discussioni in consiglio, ribadiamo, si erano poi visti anche noti esponenti di Arcigay, legati alle realtà antagoniste provinciali, fare attività di lobbying sui politici di centro-sinistra.

Forte era stata l’insurrezione di altri partiti appartenenti ad altre aree politiche, nello specifico era stata presentata una moltitudine di emendamenti ed interrogazioni.

Di fronte al rischio concreto di vedere bloccati altri disegni di legge ben più importanti e necessari, per il dilungarsi delle discussioni su questo, si è deciso di rinviarlo al prossimo anno.

Dietro a questa decisione, a nostro parere, non c’è solo un mero problema di tempistiche, bensì anche un problema di impopolarità di questo disegno di legge tra la gente trentina che è valso, alle ultime elezioni amministrative, una perdita di terreno per il centro-sinistra locale.

BludentalDietro ad un “problema omofobia” che in trentino non esiste (e neanche nel resto della nazione), si nasconde la solita tecnica delle lobby omosessualiste, inculcare l’ideologia gender in scuole ed istituzioni per poi bollare come omofobo chiunque vi si opponga in qualche maniera.

Questo rinvio, anche se breve, rappresenta comunque una vittoria per chi si è sempre opposto ed è simbolo di una contrarietà sostanziale della gente trentina all’ideologia gender, un retroterra culturale che le lobby omosessualiste in questo territorio, nonostante silenzi e sotterfugi, non avranno mai.

L.T.

FONTE: La voce del Trentino

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