30/12/2021 di Toni Brandi

Confessioni di ex abortiste: sulla nostra Rivista, a gennaio

Comincia un nuovo anno, il decimo anno di vita della nostra Rivista. Con l’augurio di ogni bene per tutti voi, cari Lettori, vogliamo offrire un messaggio di speranza: abbiamo raccolto alcune testimonianze di donne che, dopo aver lavorato nelle cliniche abortiste, hanno eroicamente avuto la forza di abbandonare il lavoro, e la grazia di rinascere a vita nuova.  Sono testimonianze che servono a svelare ancora una volta la verità sull’aborto. Per “vivere senza menzogna”. E, quindi, per raccogliere l’invito di Rod Dreher - e prima di lui del grande Solgenitsin - ad acquisire consapevolezza e reagire al tentativo di oppressione e di omologazione da parte della “dittatura del politicamente corretto” che insidia la nostra libertà in modo molto più subdolo e, se vogliamo, “dolce” rispetto ai totalitarismi sanguinari del secolo scorso, ma che di questi non è meno pericolosa e disumana. 

Vi proponiamo, poi, un altro racconto breve del nostro Mirko Ciminiello: una storia di fantasia, ma che fa pensare e che si sposa bene con il proposito di impegnarci, tutti insieme, per arginare la deriva nichilista che a volte sembrerebbe inarrestabile: «Per vivere nella verità è sufficiente ripudiare la menzogna, mai sostenere o partecipare alla menzogna. E saremo sorpresi con quale rapidità la menzogna crollerà impotente» (A. Solgenitsin, Vivere senza menzogna, 1974). Questo sia il nostro proposito per il nuovo anno, cari Lettori: «gridare dai tetti», sempre e a ogni costo, la Verità. Buon 2022!

E se ancora non la ricevete, chiedete la nostra Rivista: ogni mese, a casa vostra, un mezzo indispensabile di formazione e informazione sui temi di bioetica che ci stanno a cuore. 

 
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